La relazione del Presidente di AssoGenerici, Giorgio Foresti, si è svolta all’insegna di un approccio nuovo. “In primo luogo”, ha detto Foresti, “è bene chiarire che non c’è contrapposizione tra farmaco di ricerca e farmaco generico: i generici sono farmaci che hanno fatto innovazione e quindi, senza la ricerca, non ci sarebbero generici”.
Lo stesso vale sul piano industriale: “Produttori di generici e di specialità fanno parte di uno stesso comparto e questo significa che non esistono contrapposizioni di interessi, purché sia chiaro che, se si realizzano risparmi grazie al generico, questi devono essere investiti all’interno del comparto, sia per la dispensazione di farmaci innovativi, sia per incentivare e finanziare la ricerca”.
Le risorse pubbliche sono limitate e se si deve chiedere correttamente un maggior impegno dello Stato. Questo va ottenuto realizzando economie, dove sia possibile farlo senza ridurre l’offerta di salute ai cittadini. “Uno sviluppo adeguato del farmaco equivalente può liberare risorse, come avvenuto negli Stati Uniti - ha aggiunto Foresti - ma questo richiede anche la salvaguardia delle condizioni minime, perché un produttore di generici possa restare sul mercato.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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