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Novartis: arriva il super vaccino anti meningite

Farmaci Redazione DottNet | 11/10/2010 17:19

E' diventato ancora più potente e offre una protezione più ampia e duratura nel tempo il nuovo vaccino tetravalente contro la meningite: a differenza di quello in uso in Italia dal 2002, che protegge solo dal sierogruppo C, quello realizzato da Novartis e ora disponibile anche nel nostro Paese, è efficace contro 4 ceppi su 5 del batterio, A, C, W135 e Y. Frutto del lavoro di un team di ricercatori tutti italiani che ha lavorato a Siena, questo 'supervaccino', dopo aver ottenuto il via libera dell'ente regolatorio statunitense ed europeo, verrà utilizzato per ora sugli adolescenti di più di 11 anni.

Si parte dagli 11enni perché è il gruppo d'età in cui circola di più la malattia e le prove cliniche erano più veloci, ma entro qualche mese verrà presentata domanda di registrazione all'Agenzia europea per i medicinali (Ema) anche per i bambini di 2 mesi. Il vaccino si basa sulla tecnologia dei vaccini coniugati, realizzati cioè legando un polisaccaride a una proteina (detta carrier). Un trucco frutto del lavoro dei ricercatori italiani, che ha permesso di superare i limiti dei precedenti vaccini, fornendo una protezione prolungata nel tempo e anche nei bambini. ''Il vaccino garantisce un'immunità di oltre 2 anni - ha continuato Rappuoli - ma i nostri studi preliminari ci dicono che continua anche dopo 5 anni. Comunque si tratta di un vaccino assolutamente sicuro e senza pericoli''.

Un'idea questa presente invece in molte mamme, come dimostra una ricerca della Gfk Eurisko, da cui è emerso un atteggiamento di diffidenza e spesso poca informazione nelle mamme italiane. Il 67% non ritiene che i figli siano a rischio di contrarre la meningite, e solo il 34% ha vaccinato i figli contro la malattia. ''Solo il 32% - spiega Isabella Cecchini di Gfk Eurisko - sa che esistono diversi ceppi di batteri che possono causarla, e solo il 2% sa nominare un tipo di meningococco''. Fondamentale nella scelta o meno di vaccinare il figlio è il pediatra. Tra il 34% di mamme che ha fatto vaccinare il figlio, l'83% l'ha deciso perché glielo aveva consigliato il pediatra, e il 21% il medico di famiglia.

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Nell'altro terzo di mamme che ha scelto di non vaccinare, pur sapendo dell'esistenza del vaccino, il 25% l'ha fatto perché il pediatra non glielo aveva proposto, il 15% perché contraria ai vaccini e il 15% per paura degli effetti collaterali. Ma, assicurano gli esperti, il vaccino non è pericoloso e presto diventerà ancora più efficace. Si sta infatti lavorando a sviluppare anche quello contro il ceppo B della meningite, uno dei più diffusi in Italia. ''Il vaccino contro il meningococco B - ha concluso Rappuoli - ha terminato lo studio di fase III e i risultati sono positivi. Si basa su una tecnologia 'rivoluzionaria' che ha il suo centro sul genoma. Entro l'anno presenteremo la domanda all'Ema per registrarlo e così la scomparsa della meningite è sempre più vicina''. Ma perché si raggiunga una completa eradicazione di questa malattia è necessario che si ''superi il federalismo vaccinale - ha precisato Alberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria - che è un male. Quello che noi vorremmo è che si arrivasse ad una modalità di vaccinazione unica europea''. Per commentare clicchi qui.

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