Tante promesse, ma pochi benefici veri: i 'miracoli' promessi dai prodotti dietetici e dagli integratori alimentari in molti casi rimangono solo 'su carta', sull'etichetta della confezione. Mancano infatti sufficienti prove scientifiche a loro supporto. A sostenerlo è un gruppo di esperti scientifici dell'Efsa, l'Authority europea per la sicurezza alimentare, sui prodotti dietetici, l'alimentazione e le allergie, che ha adottato una serie di pareri su 808 indicazioni funzionali generiche sulla salute, prendendo in esame tutti i dati scientifici disponibili. Le indicazioni si riferiscono principalmente a vitamine e minerali, ma anche a fibre alimentari specifiche destinate al controllo della glicemia, della funzionalità intestinale o del peso; indicazioni su acidi grassi legate al miglioramento della funzione cerebrale, della vista o della salute del cuore; indicazioni riferite a colture di lattobacilli vivi e alla digestione del lattosio.Il gruppo di esperti dell'Efsa ha espresso pareri contrari per molte delle indicazioni analizzate, per la scarsa qualità delle informazioni fornite.
Le lacune segnalate includono, ad esempio, l'impossibilità di identificare la sostanza specifica su cui è basata l'indicazione (ad esempio indicazioni su fibre alimentari che non specificano il tipo di fibra); la mancanza di prove che l'effetto indicato sia davvero benefico per mantenere o migliorare la funzionalità organica (ad esempio indicazioni sull'eliminazione dell'acqua per via renale); la mancanza di precisione relativa all'indicazione sulla salute (ad esempio indicazioni riferite a termini come energia e vitalità); la mancanza di studi condotti sull'uomo con misurazioni affidabili del rivendicato effetto benefico. Con questa terza serie di pareri, l'Efsa ha valutato ad oggi 1.745 indicazioni sulla salute delle 4.637 incluse in un elenco compilato dagli Stati membri e dalla Commissione europea. L'Authority completerà la valutazione di tutte le indicazioni funzionali generiche sulla salute (ad esclusione di quelle relative a sostanze e prodotti botanici) entro la fine di giugno del 2011.
Fonte: Adnkronos
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