Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Studio italiano, 'geometria' cuore ne svela salute

Medicina Generale Redazione DottNet | 31/07/2008 15:15

Dimmi di che forma è il tuo cuore, e ti dirò se è in salute. Infatti, se assomiglia a un'ellisse, le probabilità che sia in buone condizioni e piena funzionalità sono alte; più rischi, invece, se l'organo assomiglia piuttosto a una sfera.

Questo in breve il senso di uno studio italiano, guidato da esperti dell'università La Sapienza di Roma e che sarà presentato al Congresso dell'American College of Cardiology che si apre domani a Chicago (Usa).
"Utilizzando l'ecocardiografo a 3D, strumento di ultima generazione che consente di avere una 'foto' tridimensionale del cuore - spiega il presidente della Società italiana di cardiologia (Sic) Francesco Fedele, tra i curatori della ricerca - abbiamo notato per la prima volta che la forma, ovvero la geometria del cuore, e non solo il suo volume, è un parametro fondamentale per la prognosi.

La forma influenza cioè la funzionalità del cuore stesso". Se dunque il ventricolo sinistro è di forma ellittica, sottolinea Fedele, "gli indici di buona funzionalità del cuore sono alti; mentre si è osservato che una forma più a 'pallone da calcio' è associata a più alte probabilità di disfunzioni".
Lo studio è stato condotto su 150 pazienti ed è stato rilevato che il 20% di coloro che presentavano disfunzioni aveva anche una maggiore sfericità del ventricolo. Al contrario, l'assenza di disfunzioni corrispondeva a una forma ellittica del cuore". Secondo Fedele, si tratta dunque di un "nuovo, importante parametro che ci permetterà di monitorare con più attenzione la salute del cuore, e il tutto grazie a un esame non invasivo e dunque ripetibile".
 

Commenti

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa