Broccoli vegetali “jolly” amici della salute. Già proposti come possibile scudo contro cancro, infarto, ictus e danni vascolari da diabete, ora sembrano contenere anche un’arma utile a proteggere i polmoni dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). Un’emergenza sanitaria in continuo aumento, legata a doppio filo con il vizio del fumo. Uno studio statunitense – condotto da un gruppo di scienziati della Johns Hopkins School of Medicine, e pubblicato sull’”American Journal of Respiratory an Critical Care Medicine” – suggerisce infatti che il sulforafano, una sostanza racchiusa nei broccoli, aumenta l’attività del gene-spazzino NRF2 nelle cellule esposte ai veleni della sigaretta. Almeno in provetta, dunque, il sulforafano riesce a neutralizzare le tossine “complici” della BPCO.
Precedenti studi hanno dimostrato che i topi privati del gene NRF2 si ammalano di enfisema, una delle complicazioni più comuni della BPCO umana. Gli autori della nuova ricerca, coordinata da Shyam Biswal, hanno ora verificato che nei tabagismi con BPCO avanzata l’attività del gene NRF2 appare notevolmente ridotta. Non solo. In vitro, gli scienziati hanno osservato che il sulforafano era il grado di “riaccendere” il gene-spazzino nelle cellule intossicate dal fumo, riportando la sua attività a livelli normali.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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