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Sanità, troppi gli errori medici e attese lunghe per ecografie e tac: allarma il report del Tribunale dei diritti del malato

Sanità pubblica Silvio Campione | 19/11/2010 15:55

In aumento, nell'ultimo anno, le lamentele dei cittadini per presunti errori medici, soprattutto in oncologia e ortopedia. Ma crescono anche le segnalazioni per le liste di attesa troppo lunghe, in particolare per le ecografie e le Tac. E non accennano a diminuire le dimissioni improprie dagli ospedali, a cui si aggiunge la carenza di residenze sanitarie e lungodegenze. A scattare la fotografia dei servizi sanitari del nostro Paese dal punto di vista dei cittadini è il Rapporto Pit Salute 2010, 'Diritti: non solo sulla carta', presentato ieri al Senato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. Il Report è stato illustrato a conclusione del trentennale del Tribunale per i diritti del malato (Tdm) che in questa occasione presenta, per la prima volta, anche i dati sulle segnalazioni ricevute dal servizio di consulenza, informazione e tutela Pit Salute dal 1996, suo primo anno di attività, ad oggi.

Numeri notevoli, visto che le denunce in tema di sanità dei cittadini al Tdm ammontano complessivamente a 228.000, in media 16.000 l'anno. Il Rapporto 2010 ne analizza 66.712 che sono state lette alla luce di cinque diritti: diritto alla sicurezza (al primo posto nei 14 anni con il 28% delle segnalazioni, in diminuzione nel 2009 con il 24%), diritto all'informazione (25% nel periodo 1996-2009, 22% nel 2009), diritto all'accesso (20% nel periodo 1996-2009, 21% nell'ultimo anno), diritto al tempo (10% nel trend 1996-2009, in crescita nel 2009 che fa registrare il 15%) e diritto all'umanizzazione (8% nel periodo 1996-2009, 9% nell'ultimo anno)."Nonostante leggi, linee guida, raccomandazioni e tanti altri strumenti per migliorare la nostra sanità, ci spiace constatare che spesso la gran parte di essi resta sulla carta", afferma Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. "Succede per gli errori medici, le infezioni ospedaliere, le liste di attesa, ma anche per diritti basilari come quello di avere accesso alla propria documentazione clinica o di essere rispettati nella propria dignità". Il Tdm non dice che "la nostra sanità sia peggiorata, ma ci piacerebbe - aggiunge Moccia - poter presto affermare che al primo posto ci sono davvero i cittadini e i loro diritti. E' quello per cui ci battiamo da 30 anni e sul quale non intendiamo abbassare la guardia. Per questo proponiamo di adottare la Carta europea dei diritti del malato in leggi nazionali e regionali, dando seguito all'impegno assunto dal Governo italiano il 14 maggio 2009 con la Mozione n.75 firmata da tutti i gruppi parlamentari e votata in Assemblea dal Senato della Repubblica". Per tornare ai numeri e alle proteste dei cittadini, al vertice della classifica della insicurezza vi sono le segnalazioni sui presunti errori che nel 2009 hanno raccolto il 74% delle segnalazioni, suddivisi in terapeutici (49,5% nel 2009, +1,4% sul 2008 e +2,5% sulla media 1996-2009) e diagnostici (24,5% nel 2009, +5% rispetto al 2008 e +1,5% rispetto alla media storica).Nel 2009 le prime tre aree interessate dalle segnalazioni di presunti errori terapeutici sono state l'ortopedia (24,3%, +3,8% rispetto al 2008 e +2,5% sulla media dei 14 anni), l'oncologia (10,7% nel 2009, +2,9% rispetto all'anno precedente e 2,6% sul trend storico) e l'odontoiatria (9% nell'ultimo anno, sostanzialmente stabile rispetto al passato). Nel corso del 2009, le sospette errate diagnosi hanno riguardato soprattutto l'oncologia che da sola ha raccolto il 38,6% delle segnalazioni (+5,8% rispetto al 2008, + 13,8% sulla media dei 14 anni).

Dopo i presunti errori, seguono le segnalazioni sulle infezioni ospedaliere che negli anni hanno avuto un andamento in crescita pressoché costante: nel 2009 si attestano al 10,2%, +4,1% sul 2008 e +4,9% sul periodo 1996/2009. Contrarre una infezione in ospedale comporta un peggioramento per la salute del paziente, oltre che il prolungamento della degenza, con la conseguenza di ingenti aggravi di spesa sanitaria, che si può stimare tra i 500-2.000 euro al giorno. Sono più che legittime le segnalazioni e le lamentale dei cittadini sui presunti errori medici. Ma in questo campo gli eccessi possono essere dannosi per gli stessi cittadini: i malati infatti rischiano di perdere la serenità rispetto alle cure che devono affrontare. Questo in sintesi il commento del ministro della Salute Ferruccio Fazio. "Trovo giusto e assolutamente corretto che i cittadini si sentano in diritto di comunicare e denunciare", ha spiegato Fazio, sottolineando però che "il nostro Paese registra meno errori in campo sanitario a livello internazionale. E quando vede il moltiplicarsi di denunce, temo che i cittadini non possano avere la visione corretta della buona sanità di cui dispongono. E questo va a scapito dell'ammalato". Fazio ha ricordato poi che ci sono casi in cui si da' rilevanza a errori che poi non si rivelano tali. Ricordando il caso della donna morta dopo un parto, a cui i giornali hanno dato ampio rilievo, che poi si è scoperto essere deceduta per un embolia polmonare. "Purtroppo - dice il ministro - l'uomo non è immortale, lo dico da medico. Dobbiamo distinguere i casi di errori da quelli che non lo sono. Quello che va pesantemente combattuto è la malafede del medico: tutti casi in cui il camice bianco si comporta in modo deontologicamente scorretto e va contro la legge per interesse personale. Queste sono cose veramente odiose".

Ecografia, TAC e interventi di ortopedia. Sono le 'missioni impossibili', o quasi, da realizzare con il Servizio Sanitario Nazionale. Dal Rapporto PiT Salute 2010 di Cittadinanzattiva-Tribunale dei Diritti del Malato emerge una mappa delle richieste per le quali i cittadini aspettano tempi lunghi, anzi lunghissimi. Il rapporto le definisce 'violazioni del tempo' e rappresentano il 10% di tutte le lamentele ricevute.

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LISTE D'ATTESA: le segnalazioni dei cittadini riguardano sia l'area diagnostica che quella specialistica. Nel primo segmento, l'esame più ambito è l'ecografia, in particolare quella all'addome, per la quale si aspettano anche 340 giorni. Seguono le ecografie della tiroide e quella pelvica. Al secondo posto, si colloca la risonanza magnetica, seguita dalla TAC per la quale servono anche 220 giorni di attesa. Sono i calo, invece, le attese per mammografia, ecodoppler ed ecocardiogramma. Tra le visite specialistiche, al primo posto ci sono le segnalazioni di tempi lunghi per quelle oncologiche. In alcuni casi, si deve aspettare anche un anno, per esempio, per una visita di controllo dopo un melanoma. Ortopedia e oculistica sono le altre due aree sul podio dei tempi d'attesa più lunghi.

INTERVENTI CHIRURGICI: in testa ci sono quelli di chirurgia generale, per i quali l'attesa può arrivare ad un anno ma anche gli interventi di chirurgia ortopedica fanno registrare attese record: anche un anno e mezzo. Al terzo e quarto posto ci sono, rispettivamente, l'oncologia e l'oculistica.

INVALIDITA' O HANDICAP: Per il riconoscimento di un'invalidità civile o di un handicap, il tempo di attesa medio è di un anno, a fronte dei 9 mesi previsti dalla normativa. I momenti più critici per queste prassi sono la prima visita, la rivedibilità e i tempi per ricevere l'assegno di invalidità o accompagno.

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