Diagnosi precoce, progressi della ricerca e terapie mirate migliorano le prospettive per le persone colpite dal secondo 'big killer' tra i tumori in Europa (circa 500 decessi al giorno) e terza neoplasia più diffusa al mondo con circa 1 milione di casi all'anno. Oncologi italiani a confronto in questi giorni per discutere dei successi ottenuti nel trattamento del tumore del colon-retto e di come continuare a progredire nella lotta contro il secondo dei 'big killer' utilizzando al meglio le strategie terapeutiche disponibili. L'occasione è la partenza a Roma di una serie di seminari organizzati in varie città per presentare i risultati delle più importanti ricerche nazionali e internazionali sulle terapie oncologiche a bersaglio molecolare, che comprendono farmaci come bevacizumab, primo farmaco biologico che ha come bersaglio l'angiogenesi, cioè lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli preesistenti.
Ogni anno in Italia si contano 37.000 nuovi casi e 15.000 decessi per questo tumore; più colpiti gli uomini delle donne con rispettivamente 20.000 e 17.000 nuove diagnosi all'anno. La sopravvivenza a 5 anni è circa del 65 per cento, ma sale al 90 per cento se il tumore è rilevato a uno stadio iniziale. Oggi, anche per i pazienti con malattia avanzata, associare la chemioterapia a farmaci antiangiogenesi può aumentare la sopravvivenza fino a 3 anni con un impatto molto contenuto sugli effetti collaterali.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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