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Aric, le staminali sono la nuova frontiera dei tumori

Oncologia Redazione DottNet | 30/11/2010 16:33

In ogni cancro si nasconde ''un'ape regina'' che comanda le altre cellule e che rende il tumore più aggressivo. Uccidere questa 'regina' porterebbe a rivoluzionare la cura del cancro: ed è proprio a questo che punta uno dei cinque nuovi progetti finanziati con i fondi del 5 per mille dell'Associazione italiana ricerca cancro (Aric), e presentati a Milano. ''Le staminali sono la frontiera dei tumori - racconta Pier Paolo Di Fiore, ricercatore dell'Istituto europeo di oncologia -: dobbiamo immaginare il cancro come un alveare, dove l'ape regina è la staminale, ed è fertile, ma tutte le altre cellule tumorali sono api operaie, sterili. Per quante operaie possiamo uccidere, allora, finché non uccidiamo l'ape regina il tumore non è sconfitto''.

 La ricerca di Di Fiore sfrutta quindi un particolare metodo per isolare queste staminali dal tumore alla mammella, sulle quali poi studiare nuove tecniche di diagnosi ma anche di terapia: una tattica di vitale importanza, dato che più sono le staminali in un tumore, più questo tumore è grave. ''Per il momento - continua l'esperto - questa tecnica è una nostra proprietà intellettuale, anche se fra un paio d'anni ce l'avranno tutti''. Ma quello dell'Ieo non è l'unico progetto finanziato con i 60 milioni di euro appena arrivati all'Airc grazie al 5 per mille del 2008. Il progetto di Giannino Del Sal, del Laboratorio nazionale Cib di Trieste, si concentra su un particolare tumore del seno detto 'triplo negativo', tra i più aggressivi e associati a frequenti recidive.

Il team di ricercatori studierà a fondo questa variante, e cercherà di tradurre nella pratica i progressi che si sono fatti finora. La squadra guidata da Ruggero De Maria dell'Istituto superiore di sanità, invece, sfrutterà le staminali dei tumori del polmone e del colon per riprodurre in provetta le patologie dei pazienti: questo permetterà di valutare le potenzialità terapeutiche dei nuovi farmaci e di identificare in anticipo i pazienti che beneficieranno di ciascuna terapia.

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Il progetto di Alberto Mantovani, dell'Humanitas di Rozzano (Milano) si propone invece di usare le conoscenze che si hanno sul sistema immunitario per mettere a punto nuove strategie terapeutiche contro i tumori, in particolare quelli del sangue come leucemie e linfomi. Pierfrancesco Tassone dell'Università Magna Grecia (Catanzaro), infine, ha l'ambizioso obiettivo di sviluppare innovative terapie contro due gravi tumori, il mieloma multiplo e la leucemia linfatica cronica. Nelle intenzioni dell'Airc c'è quella di far partire nel 2011 un nuovo bando per finanziare ulteriori progetti di ricerca, ''tanto più - conclude l'associazione - che è possibile contare su un meraviglioso capitale umano''. I nuovi cinque progetti presentati completano il programma di oncologia clinica molecolare.

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