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Virus H1N1: dieci morti in Gran Bretagna, torna l’allarme “suina”. Rezza: importante vaccinarsi

Infettivologia | 12/12/2010 13:33

L'influenza suina è riapparsa in Gran Bretagna dove ha causato la morte di dieci persone nelle ultime sei settimane. Il capo del dipartimento malattie respiratorie dell'Agenzia britannica per la protezione della salute (Hpa), John Watson, ha confermato che le vittime erano tutte persone adulte con meno di 65 anni di età e il decesso è stato in tutti i casi collegato al virus H1N1. Cinque delle 10 vittime non erano state vaccinate. "Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un incremento del numero dei casi di influenza stagionale, sia per quanto riguarda il virus H1N1 che per l'influenza B. Abbiamo anche avuto notizie di pazienti ricoverati con patologie serie che richiedono il ricovero, nonché di focolai di influenza nelle scuole del Paese.

 La maggior parte delle vittime, scrive l'Independent, era affetto da patologie pregresse, ma "una piccola percentuale" era in buona salute prima di essere stroncata dal virus. Secondo il quotidiano britannico, non ci sono state altre segnalazioni di infezioni da H1N1 in Europa. Non si hanno al momento notizie di casi negli altri Paesi europei. Secondo Watson nell'ultima ondata della pandemia, finita ad agosto per l'Organizzazione mondiale della sanità, sono stati contagiati, anche senza mostrare alcun sintomo, i due terzi dei bambini e la metà degli adulti. "La Gran Bretagna sembra essere all'avanguardia per quanto riguarda la comparsa di casi mortali di influenza", ha detto Watson. "Negli altri Paesi europei si comincia solo ora a osservare una attività influenzale del virus H1N1. "Non prevediamo una ondata epidemica per la fine dell'anno", ha precisato il professore, aggiungendo però che "c'è ancora un numero considerevole di persone che restano sensibili" al virus.

Analisi di laboratorio hanno mostrato che il ceppo del virus è "molto simile" a quello dell'anno scorso e hanno evidenziato che "non c'è stato alcun significativo cambiamento". Secondo il professor David Salisbury, direttore dell'area immunizzazione del Dipartimento della salute, "le cifre dimostrano che gli effetti dell'influenza non sono da sottovalutare. Non è la stessa che generalmente arriva con il grande freddo e può quindi comportare seri rischi per la salute". L'influenza suina, diffusasi nel 2009, ha causato 18.450 morti, compresi giovani e donne incinte.

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Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità la pandemia è finita' il 10 agosto e si è rivelata moderata e meno aggressiva di una normale influenza stagionale.Nessun allarmismo sulle 10 morti avvenute in Gran Bretagna a causa del virus dell'influenza A/H1N1: ''sono dati da confermare'', tuttavia ''è opportuno che le persone a rischio si vaccinino''. Lo ha detto l'epidemiologo Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). ''Aspettiamo di vedere la conferma dei dati diffusi in Gran Bretagna, ma è chiaro - ha osservato - che se il virus H1N1 tenderà a circolare potrà dare gli stessi problemi che ha dato nel 2009, forse qualcuno in meno, considerando che quest'anno si diffonde più lentamente''. Il virus dell'influenza A/H1N1, all'origine della pandemia del 2009, fa parte quest'anno del gruppo di virus responsabili della tradizionale influenza stagionale. E' quindi tornato in circolazione accanto ad altri virus influenzali. ''Se il virus H1N1 colpirà persone con problemi di salute preesistenti si potrebbero verificare casi gravi o anche letali perché il virus è lo stesso del 2009'', ha detto ancora Rezza. ''Questo - ha proseguito - è il motivo per cui, anche se non è assolutamente il caso di lanciare allarmi ed anche se il virus non potrà fare più rispetto a quello che ha fatto l'anno scorso, è necessario che le persone a rischio si vaccinino''.

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