La diatriba generico sì e generico no continua. Sulle pagine del nostro social si polemizza sulla qualità del farmaco equivalente, adducendo varie motivazioni in base alla categoria di appartenenza. Il medico non è del tutto convinto sulla bontà del generico, il farmacista sostiene invece che non ci sono differenze se non nei costi. A tal proposito pubblichiamo i risultati di una ricerca che per dovere di correttezza informativa pubblichiamo. A ognuno, poi, le debite considerazioni.
Contrariamente a quanto alcuni temono, alla prova dei fatti, la sostituzione di un farmaco griffato con il corrispondente equivalente non sembra influenzare significativamente il livello di aderenza alla terapia da parte dei pazienti. Almeno quando si considerano due farmaci largamente impiegati nell'area cardiovascolare come l'antipertensivo amlodipina e l'anticolesterolemico simvastatina. In entrambi i casi, la riduzione di compliance tipicamente riscontrata sarebbe legata non al tipo di medicinale proposto o al passaggio da una confezione all'altra, ma soprattutto alla necessità di assumere i farmaci per lunghi periodi di tempo e a variabili cliniche e anagrafiche (Mainar SA, Navarro Artieda S. Gaceta Sanitaria, 2010; 24:473-82). A sgretolare uno dei principali scogli a una più ampia diffusione dei farmaci equivalenti, efficaci e sicuri quanto i branded ma più vantaggiosi sotto il profilo economico per il Servizio sanitario nazionale e i pazienti, è uno studio osservazionale multicentrico spagnolo che ha analizzato retrospettivamente i registri delle prescrizioni mediche ambulatoriali relative a 1.
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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