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Medicina del territorio, la Simg risponde alle accuse rivolte ai medici: siamo pronti con 10mila professionisti. Presto ci sarà carenza di medici di famiglia

Sanità pubblica Silvio Campione | 21/01/2011 15:57

"Siamo pronti a rispondere alle esigenze della medicina del territorio. Vi sono tra i 5 e i 10 mila medici di famiglia pronti a organizzarsi in maniera avanzata, in una rete, per fare da filtro ai codici bianchi e verdi e alleviare i problemi di sovraffollamento dei pronto soccorso del nostro Paese". Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), respinge con forza l'accusa mossa dalla Simeu (Società italiana di medicina d'emergenza urgenza), che  ha fornito un quadro a tinte fosche sullo stato di salute dei pronto soccorso italiani. "Non si può affermare - spiega Cricelli - che una della cause delle attese infinite e dei boom di accessi nei reparti di emergenza dei nostri ospedali è rappresentata dalla scarsa voglia di lavorare dei medici di famiglia, che, secondo la Simeu, dovrebbero assumersi maggiori responsabilità".

Per Cricelli, "l'organizzazione dell'ospedale non è assolutamente sovrapponibile a quella delle cure primarie. E per aprire un ambulatorio 7 giorni su 7 occorrono le risorse. La nostra categoria è quella che affronta i carichi di lavoro più pesanti dell'intera sanità italiana". A prova di questo impegno la Simg porta a testimonianza l'ultimo rapporto Health Search promosso dalla stessa società scientifica, da cui è emerso che ogni medico di medicina generale esegue in media 30 visite al giorno (da 6,6 contatti all'anno per paziente del 2003 si è passati a 7,1 del 2009). "Il problema - sottolinea Cricelli - è da ricercare nell'arretrata organizzazione sanitaria del nostro Paese.

Il ministro della Salute Ferruccio Fazio si è mosso e si sta muovendo concretamente e ha affrontato più volte i problemi della modellistica di h24 e continuità assistenziale nei piani sanitari degli anni passati allocando per la prima volta risorse concrete". "Nel piano sanitario nazionale 2011-2013 - conclude Cricelli - per la prima volta è stata riconosciuta la centralità delle cure primarie. Noi mettiamo a disposizione le nostre capacità, a patto però che le risorse che il ministro ha allocato alle Regioni siano poi utilizzate per finanziare queste iniziative".

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  'L'obiettivo primario che tutti dobbiamo realizzare è di garantire un'offerta adeguata di assistenza sul territorio, il più vicino possibile al domicilio e in grado di rispondere in tempi brevi e certi, assicurando la continuità nella gestione della malattia e della cronicita'. E' necessaria una medicina che implementi la filiera delle cure primarie secondo principi di collaborazione ospedale-territorio'. E' quanto ha dichiarato il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio.
Nelle ultime settimane la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri ha studiato la curva anagrafica dei medici di Medicina Generale, scoprendo che tra il 2015 e il 2025 circa 25 mila medici di famiglia andranno in pensione e non saranno rimpiazzati per mancanza di giovani medici opportunamente formati. Circa 11 milioni di italiani resteranno, quindi, senza medico di base soprattutto in campagna o nelle zone di montagna.
La Simg, dunque, è pronta a collaborare. Ma che cosa ne pensano i vostri colleghi? Clicchi qui per partecipare al poll.

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