A lanciare l'allerta alcuni giorni fa è stato l'ente americano per il controllo sui farmaci, la Food and drug Administration (Fda): l'ente ha invitato le aziende farmaceutiche a limitare il dosaggio del paracetamolo, antinfiammatorio di uso comune, a seguito di segnalazioni di danni al fegato. E la vicenda è ora all'esame anche della Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che esaminerà la questione il 2 e 3 febbraio. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha infatti reso noto in un comunicato che ''la problematica è stata inserita per la valutazione nell'ordine del giorno della prossima riunione della Commissione Tecnico Scientifica dell'Aifa programmata per il 2 e 3 febbraio''.
Il farmacologo Silvio Garattini, intanto, invita a non creare allarmismi pur approvando la decisione della Fda, e precisa che non ci sono rischi per i bambini. La decisione della Fda di sollecitare le aziende farmaceutiche a ridurre i dosaggi di paracetamolo a non più di 325 mg per compressa in quei farmaci da prescrizione in cui il comune principio attivo fosse associato ad altre sostanze, aveva fatto seguito alle numerose segnalazioni di effetti collaterali a danno del fegato. La riduzione del dosaggio non riguarda però i farmaci da banco vendibili senza ricetta medica (Otc). ''I possibili danni collaterali legati a dosi eccessive di paracetamolo, principalmente a carico del fegato, sono noti: tali effetti - ha sottolineato Garattini - sono rari ma vanno presi in considerazione''. La Fda non ha però incluso i farmaci Otc, un aspetto criticato da Garattini: ''A maggior ragione - ha detto - il dosaggio di paracetamolo andrebbe ridotto nei farmaci Otc, che non sono sotto il controllo della prescrizione medica''.
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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