Sta partendo in questi giorni, con l'arruolamento di 1200 persone, il primo studio osservazionale sulla medicina di genere, il cui obiettivo sarà valutare la differente incidenza degli effetti collaterali tra uomini e donni colpiti da psoriasi, trattati farmacologicamente con ciclosporina. Lo studio, promosso da Novartis e dal Gruppo italiano salute e genere (Giseg), è stato presentato nel corso di un seminario sulla medicina di genere. 'Per troppo tempo la medicina è stata tagliata sul corpo degli uomini - spiega Flavia Franconi, presidente del Giseg - e ha considerato le donne solo per il loro apparato riproduttivo. Questa ricerca ha un obiettivo innovativo, che è quello di indagare le differenze e somiglianze tra uomo e donne nella loro risposta ai trattamenti farmacologici'.
Lo studio sarà condotto su 1200 pazienti e vedrà la partecipazione di 50 centri ambulatoriali di dermatologia convenzionati con il Ssn. La medicina di genere sta dunque diventando un tema di interesse per la ricerca anche in Italia, come dimostra il progetto 'Salute della donna' avviato dall'Istituto superiore di sanità, con il finanziamento del ministero della Salute. 'Obiettivo di questo lavoro che si concluderà quest'anno - precisa Stefano Vella, direttore del dipartimento del farmaco dell'Iss - è di studiare protocolli di prevenzione mirati sul genere, approntando linee guida specifiche e studiando anche le influenze dell'ambiente e del ruolo sociale della donna sulla salute'.
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