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In Italia i medici fumano troppo. Garattini: che escano dal Servizio sanitario nazionale

Sanità pubblica Silvio Campione | 10/02/2011 19:34

Non ci sara' alcun test per evitare che i fumatori entrino a lavorare negli ospedali italiani: la legge non lo prevede ma la nuova crociata Usa contro il tabacco trova qualche sostenitore anche nel nostro paese con il farmacologo Silvio Garattini e l'associazione Codacons. In Italia non e' consentito svolgere indagini sui comportamenti che il lavoratore tiene nella sua vita privata, se questi non interferiscono con la sua prestazione lavorativa. E' invece consentito, e anzi dovuto, il controllo sul rispetto da parte del lavoratore del divieto di fumare sul posto di lavoro, ha ricordato il giuslavorista Pietro Ichino.
 

Un'indagine, come quella 'svolta da numerose imprese statunitensi - spiega Ichino - sarebbe vietata in Italia, in quanto idonea a rivelare comportamenti privati'.
Per arrivare in Italia a una situazione simile a quella degli Stati Uniti, dove il fumo e' stato equiparato a una droga illegale, 'sarebbe necessario dichiarare come sostanza psicotropa' la nicotina.
'E' ragionevole aspirare ad avere il 100% del personale sanitario non fumatore' osserva dall'Istituto Mario Negri Silvio Garattini, 'anche se per le assunzioni sarebbe sufficiente l'autocertificazione. Bastano del resto pochi giorni di astensione dalla sigaretta per avere un test delle urine nicotina-free'.


Il fumo in Italia, sottolinea Garattini, 'causa ogni anno la morte di 70 mila persone. Che tutti i medici ospedalieri non fumino e' la migliore campagna-antifumo. Invece il 24% dei medici e' fumatore, una percentuale che rispecchia, se non peggiora il dato della diffusione di guesto 'vizio' nazionale'.
Per Garattini 'l'obbligo di non fumare dovrebbe esserci durante il servizio, e negli ambienti esterni dell'ospedale e alla struttura sanitaria. Il medico, dentro e fuori le mura ospedaliere, deve essere di esempio, testimonial di uno stile di vita salubre.
E cio' e' piu' rilevante delle perdite di tempo durante il turno di lavoro che ci sono comunque quando un dipendente deve uscire o allontanarsi dalla struttura per fumare'.
'Al costo di risultare impopolare - conclude Garattini - confermo la proposta, formulata nel 2003 ma sempre attuale, di escludere dal Servizio Sanitario Nazionale i medici che fumano nell'esercizio delle loro funzioni'. In Italia, ha ricordato Pier Giorgio Zuccaro, Presidente dell'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell'Iss, ci sono ora circa 11 milioni di fumatori ma per l'esperto l'obiettivo dovrebbe essere quello di dimezzare questo numero con un 'pacchetto' di misure: aumento del costo delle sigarette, incentivi per frequentare i corsi anti fumo e una nuova serie di controlli sulle sigarette e di analisi per verificare meglio cosa c'e' nelle bionde. In tutto oggi ci sono in Italia 375 centri sparsi in tutta Italia che offrono assistenza medica, psicologica e farmacologica a chi vuole smettere. Clicchi qui per partecipare al poll

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