Una delle conseguenze di un uso inappropriato degli antibiotici è l'arrivo di 'superbatteri' resistenti ai farmaci, come quello giunto qualche mese fa in Europa dall'India. Si tratta di ceppi batterici dotati di un nuovo enzima, definito New-Delhi metallobetalattamasi, capace di distruggere l'antibiotico e neutralizzarne l'efficacia. A ricordare questo rischio sono l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e l'Istituto superiore di sanità (Iss), che con il ministero della Salute hanno avviato una campagna sull'uso responsabile degli antibiotici.
Benché enzimi con proprietà simili a quelle di questo superbatterio fossero già stati trovati in Europa e anche in Italia, 'l'aspetto preoccupante della vicenda è stata la rapida diffusione in diversi paesi europei - spiega l'Iss - di questo meccanismo di resistenza, ritrovato in pochissimo tempo in specie batteriche diverse e anche in Italia, dove la loro diffusione è ancora limitata'. Tuttavia non manca qualche buona notizia sul fronte delle antibioticoresistenze. E' infatti in diminuzione in Italia quella allo Staphylococcus aureus meticillino-resistente, il più importante patogeno nosocomiale, ora al 37%, così come è in calo la resistenza allo pneumococco, alla penicillina e all'eritromicina. Resta ancora grave invece la situazione che riguarda la resistenza dei batteri Gram-negativi (come Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae), che possono causare infezioni del tratto urinario, sepsi ed infezioni ospedaliere. La resistenza a questi antibiotici è in aumento in tutta Europa, compresa l'Italia. Per i fluorochinoloni, importanti nella terapia delle infezioni da E. coli, la resistenza è arrivata al 36% nel nostro Paese. Ma la vera minaccia è che alcuni ceppi sono diventati resistenti anche ai carbapenemici, gli antibiotici 'ultima risorsa' contro le infezioni da Gram-negativi multi-resistenti. Gli italiani sono, comunque, tra i più grandi consumatori di antibiotici in Europa, eppure molti di loro sono male informati sui rischi che possono derivare da un uso errato e dall'insorgere di antibiotico-resistenze. In particolare sono soprattutto i giovani a risultare meno consapevoli e a commettere più errori, secondo l'Istituto superiore di sanità (Iss).
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