Con una circolare la regione Veneto ha recepito, al pari di altre regioni, l'indicazione del ministero di inserire come obbligatorio il titolo di studio del paziente al momento del ricovero nella cartella clinica, ma pronta si è levata la protesta del tribunale per i diritti del malato di Belluno. Lo stesso assessore veneto alla sanità Luca Coletto dice che si sta valutando se sia possibile cancellare la voce dalla cartella clinica 'nell'ambito dell'autonomia in materia di organizzazione sanitaria'.
Il caso è legato a un decreto ministeriale del 24 agosto dello scorso anno e recepito dalla circolare veneta a partire dal primo gennaio. 'Molti pazienti - ha detto Ottorina Bompani, presidente del tribunale per il malato di Belluno, al Corriere del Veneto - contestano la novità, dicono che in un ospedale non dovrebbe essere chiesto il titolo di studio a chi va a curarsi, mica a sostenere un esame o una stage'. Dalle Usl, davanti anche alla protesta di una paziente a Bassano, è arrivata la risposta che tutto è legato al 'diktat' ministeriale: i tecnici hanno spiegato come il parametro, da anni preso in esame nei paesi anglosassoni, sia molto più utile del reddito a comprendere l'anamnesi del malato.
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