Il gruppo farmaceutico americano Merck&Co. ha interrotto le sperimentazioni sull'anti-obestià taranabant a causa di effetti collaterali emersi durante i trial clinici. L'azienda aveva già reso noto tempo fa che il medicinale era apparso efficace a certe dosi nel ridurre il peso corporeo dei pazienti, ma che il suo uso era associato all'aumento del rischio di disturbi psichiatrici. Ora però gli ostacoli al suo arrivo sul mercato si sono fatti insormontabili.
Merck ha infatti affermato che sia l'efficacia che gli effetti collaterali del prodotto dipendono dal dosaggio, ma ha ritenuto necessario mettere fine ai cinque studi in corso perchè i ricercatori non sono riusciti a individuare una quantità di farmaco che assicurasse il giusto 'punto di equilibrio' fra benefici e pericoli. L'impatto economico per la società che sta affrontando la sfida legata alla scadenza del brevetto su importanti prodotti - riporta il Wall Street Journal - non dovrebbe comunque essere pesante: gli analisti attendevano per taranabant vendite modeste e soprattutto problemi regolatori, dopo lo stop imposto dalle autorità americane a un prodotto simile, l'Acomplia* di Sanofi-Aventis. Si indebolisce però l'immagine di Merck&Co. davanti alla necessità impellente di ricercare nuovi medicinali da lanciare parallelamente all'inizio della competizione con i generici.
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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