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Cancro al colon, un anticorpo allunga la sopravvivenza degli ammalati

Oncologia Redazione DottNet | 11/04/2011 19:07

L'associazione del Cetuximab con la chemioterapia permette una maggiore sopravvivenza dei pazienti malati di tumore al colon retto con metastasi, oltre a una riduzione della massa tumorale e a un sollievo dei sintomi. I nuovi dati - presentati nel corso del congresso Asco Gastrointestinal 2011, tenutosi recentemente a San Francisco - confermano l'efficacia dell' anticorpo contro questa neoplasia se 'Kras wild type', dotata cioè dell'omonima proteina non mutata codificata dal gene Kras: di qui l'importanza del test Kras che aiuta a identificare i pazienti che potranno maggiormente beneficiare del trattamento con Cetuximab, e che però "va effettuato in tempi più rapidi".

 Il cancro al colon-retto è il secondo tumore più comune in Europa, con 436.000 nuovi casi nel 2008. Dopo il tumore del polmone, è la più frequente causa di morte per tumore del continente. Più della metà delle persone a cui viene diagnosticato muore a causa di questa patologia. Un quarto dei pazienti si presenta alla diagnosi con la patologia in fase metastatica e il tasso di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti colpiti da tumore metastatico del colon retto è inferiore al 5%. "Il test del Kras - rappresenta ormai una prassi sempre più diffusa nella neoplasia metastatica del colon retto - ha affermato Carlo Barone, direttore della UOC di Oncologia Medica, Università Cattolica del S.

Cuore di Roma - Bisogna però segnalare che in Italia, la risposta al test del Kras arriva ancora con notevole ritardo: mediamente i tempi di attesa superano le tre settimane e questo è un periodo troppo lungo, che rischia di compromettere la possibilità di scegliere la terapia più adatta al paziente. E’ necessario quindi individuare azioni efficaci ed abbreviare i tempi di consegna dei risultati del test del Kras al medico oncologo".

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"La tempestività nell'effettuare il test del Kras e la velocità di risposta rappresentano gli elementi chiave per iniziare al più presto il percorso terapeutico - ha dichiarato Fortunato Ciardiello, professore ordinario di Oncologia medica della seconda Università di Napoli - e Cetuximab ha dato un forte contributo nel migliorare il trattamento del tumore metastatico del colon retto. Come ribadito all'Asco Gi 2011 di San Francisco questo contributo è evidente in termini di riduzione della massa tumorale e sopravvivenza dei pazienti. Con Cetuximab associato a chemioterapia - ha concluso - è stato osservato che una riduzione precoce del tumore si associa ad un miglioramento dei risultati a lungo termine, soprattutto dal punto di vista della sopravvivenza". "Fino ad ora - ha sottolineato Antonio Messina, amministratore delegato di Merck Serono S.p.A. - Cetuximab ha risposto a tutte le nostre aspettative nella terapia del mCRC e, continuando a mantenere le sue promesse, è diventato un punto di riferimento per i medici e una forte speranza per i pazienti con un tumore metastatico del colon retto con oncogene Kras non mutato".

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