Cancro, malattie cardiache e respiratorie, diabete e grasso causano piu' morti di tutte le altre malattie messe insieme. Nel 2008 sono state responsabili di 36 milioni (63%) dei 57 milioni globali di morti. A fare il punto e' il rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) sulle malattie non trasmissibili, da cui emerge che queste patologie hanno raggiunto proporzioni epidemiche e rappresentano una minaccia piu' grave di infezioni come malaria, hiv e tbc. 'Le malattie non trasmissibili - spiega l'Oms - causano un numero enorme di sofferenze e seri danni allo sviluppo umano economico e sociale.
Non si puo' piu' continuare cosi', bisogna intervenire urgentemente'. Se non verranno presi provvedimenti, l'esplosione di malattie non trasmissibili raggiungera' livelli che non riusciranno a essere gestiti dagli operatori, avverte l'Oms. 'La situazione comunque puo' ancora essere presa in mano - continua - se le persone evitassero i principali fattori di rischio come fumo, alcol e sovrappeso e inattivita''. Quasi sei milioni di persone muoiono infatti ogni anno a causa del tabacco, altri 3,2 milioni di persone per la mancanza di attivita' fisica, 2,8 milioni come risultato di sovrappeso e obesita' e 2,5 milioni per l'alcol.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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