''Le vaccinazioni sono 'vittime' del loro successo. Infatti, l'eliminazione o il controllo di alcune malattie infettive ha ridotto nella popolazione e spesso anche tra gli operatori sanitari, la percezione della pericolosità di queste malattie e delle loro conseguenze'': il ministro della Salute Ferruccio Fazio, a conclusione della Settimana Europea per la prevenzione, annuncia l'arrivo di programmi, in accordo con i medici, per aumentare la copertura vaccinale in alcuni pazienti a rischio e si dice fiducioso per una veloce conclusione dell'iter che porteràall'approvazione del Piano Nazionale Vaccini.
''Un serrato confronto tra gli operatori sanitari - ha spiegato il ministro- ha fatto emergere l'importanza delle vaccinazioni alla luce di quanto già previsto dal recente Piano nazionale di Prevenzione e l'importanza di colmare alcuni gap informativi specifici e migliorare così l'efficienza delle nostre campagne vaccinali''. Intanto, secondo il ministro ''le coperture nazionali per la vaccinazione antinfluenzale fra gli ultra 64enni sono buone e i medici di medicina generale sono attivi nella loro sensibilizzazione. Per quanto riguarda le scarse coperture nei soggetti a rischio per malattie pregresse, stiamo lavorando con i medici perchéprevedano, nei programmi terapeutici specifici per le singole malattie cronico-degenerative, anche l'offerta delle vaccinazioni, a cominciare dall'antinfluenzale''. Per il ministro inoltre non sarànecessario attendere ancora molto per l'arrivo del Piano vaccini, su cui ''sotto il profilo tecnico c'è piena intesa. Sono fiducioso che in breve si possano appianare le poche questioni che ancora restano aperte e che il Paese si possa dotare di uno strumento di indirizzo così importante''. Una sfida saràcertamente quella delle vaccinazioni agliimmigrati e ad alcune comunitàcome i Rom. ''Tutta la comunitàtecnico-scientifica dei Paesi europei si sta confrontando per delineare strategie che possano rappresentare modelli replicabili nei diversi Paesi. Agli immigrati in Italia, sono garantite le vaccinazioni ai soggetti previsti dai programmi nazionali e regionali presenti sul territorio, indipendentemente dal loro stato giuridico.
NUOVI VACCINI IN ARRIVO - Quello contro il tumore del pancreas, che da pochi giorni ha raggiunto i mille pazienti coinvolti nella fase 3 della sperimentazione in Gran Bretagna, proprio in concomitanza con la fine della SettimanaEuropea dell'Immunizzazione, èsolo l'ultimo arrivato agli onori delle cronache, ma il mondo dei vaccini nei prossimi anni potrebbe vedere una vera e propria esplosione di nuove molecole pronte a combattere le malattie piùdisparate, dall'Alzheimer al diabete passando per la malaria. In tutto sono 144 i vaccini in sperimentazione nel mondo, che coprono una vasta gamma di malattie: "Al contrario della ricerca sugli antibiotici, che langue in tuttoil mondo, quella sui vaccini èin forte espansione, e il settore si avvia ad essere quello principale dell'industria - spiega Paolo Bonanni, docente di Igiene Generale e applicata dell'Università degli studi di Firenze - in un futuro ormai molto prossimo arriveranno vaccini contro il meningococco B, contro molti piùtipi di Papillomavirus e contro la malaria, fondamentale per i paesi in via di sviluppo, mentre allargando un po' l'orizzonte ci aspettiamo finalmente delle molecole in grado di prevenire patologie infettive importanti come ad esempio l'Hiv e la Dengue". Che nella 'pentola' dei vaccini stia bollendo unagran quantità di cose èconfermato da un rapporto del centro ricerche specializzato Kalorama International, che ha raccolto le sperimentazioni piùpromettenti fra le 144 in corso nel mondo. In fase 3, l'ultima prima dell'immissione in commercio, ci sono attualmente i suddetti vaccini contro la malaria, il virus dell'herpes e il meningococco B, ma anche molecole che proteggono dal diabete di tipo I, da alcune allergie e persino dalla dipendenza dal fumo. Se si estende la ricerca alla fase 2, il rapporto cita come promettenti fra gli altri gli studi su vaccini contro l'Alzheimer, la Sclerosi Multipla, le epatiti C ed E e l'ipertensione. Paradossalmente, spiega Bonanni, il boom dei vaccini arriveràin un momento in cui questa forma di prevenzione non gode di una buona reputazione: "Non tutti gli studi porteranno a risultati positivi - continua l'esperto - ma di sicuro tra qualche anno l'arsenale a disposizione contro le malattie saràmoltopiù nutrito di ora. C'è peròda combattere un atteggiamento negativo nei confronti dei vaccini, dovuto principalmente alla disinformazione che corre su Internet e a un'attenzione parossistica da parte dei genitori a qualunque minimo effetto collaterale: i vaccini vengono fatti sui bambini sani, per cui ogni volta che c'èqualche disturbo si reagisce in maniera esagerata, anche se questi effetti sono infinitamente minori rispetto alle malattie che prevengono". Anche l'Italia èin prima linea nella corsa ai nuovi vaccini: per limitarsi solo a quelli presentati piùdi recente sono state sviluppate nel nostro paese molecole per prevenire l'epatite C e due tipi di tumori (melanoma e linfoma di Hodgkin), per non parlare del vaccino Tat contro l'Hiv realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità e che èl'unico nel mondo ad aver iniziato la fase 2 della sperimentazione.
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