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Fazio, siamo ai vertici in Europa per la sanità digitale. E l’Ue prepara una task force per diffondere ricette online, fascicolo elettronico e telemedicina

Sanità pubblica Silvio Campione | 10/05/2011 20:51

“L'Italia ha risalito la china e raggiunto i vertici in Europa per livello di informatizzazione sanitaria”. Lo ha sottolineato il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio: “Ci sono una serie di norme che cambiano la faccia della sanità italiana, fino a qualche anno fa noi eravamo tra gli ultimi in Europa, anche se ai primi posti c'erano Paesi, come la Danimarca, in cui è facile avere un'informatizzazione completa, come per altro abbiamo già in Lombardia, che è una regione più grande di molti di questi Paesi anche messi insieme”, ha spiegato il ministro.

 “Su tutto il territorio nazionale, grazie alla collaborazione tra il nostro ministero e quella della Pubblica Amministrazione e Innovazione, siamo ormai tra i primi in Europa. Quindi in tre anni abbiamo - ha continuato Fazio - fatto un passo avanti enorme”. Il ministro ha ricordato tra le misure che hanno reso possibile il miglioramento il fascicolo sanitario elettronico, le ricette e i certificati on line, informatizzazione delle Asl e la telemedicina. E dello stesso argomento si parla anche in Europa: fascicolo sanitario elettronico, ricette online, telemedicina, informatizzazione dalle strutture sanitarie sono  alcuni degli strumenti che il Vecchio continente ha deciso di promuovere grazie ad una speciale task force per aiutare i pazienti e migliorare l'assistenza sanitaria online.

I dati parlano chiaro, ha spiegato a Budapest il vicepresidente della Commissione Ue Neelie Kroes, responsabile dell'Agenda digitale, alla prima riunione della task force europea dedicata a 'eHealth'. “Nei prossimi 20 anni infatti, il numero degli europei di oltre 65 anni - ha spiegato - dovrebbe aumentare del 45% passando dagli 85 milioni del 2008 a 123 milioni nel 2013, con un enorme effetto socio-economico e sulla salute”. Per fronteggiare la sfida dell'invecchiamento demografico, ma non solo, numerose iniziative si stanno attivando ma non abbastanza.

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Tra i risultati concreti, la commissaria cita il caso della Lombardia che grazie alla telecardiologia ha ridotto del 36% le riammissioni in ospedale e del 12 le visite esterne di pazienti. Per promuovere la 'eHealth' c'è ancora molto lavoro in quanto esita ad estendersi il ricorso alle nuove tecnologie nel settore sanitario. Ad esempio, oltre il 90% degli ospedali in Europa sono collegati alla banda larga, ma solo il 4% di loro offrono ai pazienti l'accesso online al loro fascicolo sanitario. Una facilità questa che permetterebbe al paziente di essere maggiormente autonomo anche nel poter beneficiare di cure all'estero. Kroes ne è convinta: “eHealth dispone di un potenziale enorme per offrire a ciascun cittadino europeo un'assistenza sostenibile e di migliore qualità”. Anche John Dalli, commissario europeo alla salute e ai consumatori, ritiene necessario che l'Europa possa “offrire ai pazienti soluzioni concrete: dalla gestione delle malattie croniche alla telemedicina, al diritto all'assistenza sanitaria transfrontaliera”. Clicchi qui per essere informato.

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