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Progetti Fiaso-Lilly contro le lunghe liste d’attese in radiologia e gli errori

Sanità pubblica Redazione DottNet | 11/05/2011 17:04

Abbattere le liste d'attesa in radiologia per contrastare in tempi brevi il pericolo di tumore e sconfiggerlo rapidamente. Ma anche ridurre gli errori in sala operatoria, spesso causati dalla messa a punto del carrello chirurgico 'fai da te'. Sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) in collaborazione con Eli Lilly, azienda farmaceutica con sede a Sesto Fiorentino. Le due realtà cooperano da qualche anno a una serie di progetti che tendono proprio a migliorare l'organizzazione sanitaria, e al Forum Pa in corso a Roma hanno presentato i primi risultati di questo programma, illustrando i 4 progetti più avanzati.

 Grazie al sistema denominato 'Six Sigma', Eli Lilly migliora i processi organizzativi e fornisce metodi e principi per migliorare gli aspetti più burocratici della nostra sanità. Sono circa 20 le aziende che stanno portando avanti questi progetti innovativi. Indicativo l'esempio della Asl 3 di Bassano del Grappa (Vicenza), impegnata nella riduzione delle liste d'attesa in radiologia oncologica. Nell'ospedale di Bassano, all'avvio della sperimentazione, per una Tac urgente nel 73% dei casi occorreva attendere tra i 60 e i 220 giorni. L'obiettivo, già quasi raggiunto, è quello di abbattere i tempi entro i 60 giorni previsti dalla normativa regionale per quasi tutti i pazienti. Fiaso e Lilly contano di raggiungere l'obiettivo entro la fine dell'anno.

Al Policlinico di Modena, invece, è in funzione il carrello chirurgico 'mono-intervento' che, a differenza di quello 'fai da te', è predisposto per ogni singola operazione chirurgica anziché in base all'equipe medica impegnata. L'innovazione consente di ridurre ai minimi termini i rischi di errori provocati dal cattivo uso del carrello, riducendo al tempo stesso di quasi il 60% i tempi di preparazione della sala operatoria. Questo comporta un aumento degli interventi realizzabili in una giornata e la conseguente riduzione dei tempi di attesa per i pazienti.Al Forum è stato presentato anche il progetto che ha coinvolto l'Asl Cuneo 2, alle prese con l'ottimizzazione del processo di presa in carico del paziente.

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L'obiettivo, in questo caso, è la riduzione del numero di pazienti 'persi' al follow-up. Anche il meridione è rappresentato con il Policlinico universitario Giaccone di Palermo, con un progetto di umanizzazione delle cure in oncologia. Il programma in questo caso prevede di sviluppare un processo di umanizzazione delle cure attraverso la creazione di un gruppo di referenti in grado di formare e attivare il cambiamento dell'organizzazione rispetto alle problematiche dei pazienti oncologici, 'fragili' e cronici, con particolare attenzione ai pazienti affetti da scompenso e diabete. "Il problema delle liste d'attesa - spiega Giovanni Monchiero, presidente Fiaso e direttore generale dell'Asl 2 di Cuneo - è percepito male. Non è tanto un problema che ha ricadute reali dal punto di vista sanitario, ma più che altro sui rapporti con l'utenza. I reclami che vengono inoltrati, infatti, riguardano pochissime volte il ritardo nella diagnosi. A volta la lista d'attesa è fisiologica e serve a comprimere il consumismo sanitario, ma l'importante è che la lista d'attesa sia trasparente. La collaborazione di Eli Lilly è preziosa - conclude - infatti il loro affiancamento non ha nulla a che vedere con il consumo dei farmaci".

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