Canali Minisiti ECM

Bambino Gesù, entro l’anno trapianto di fegato da donatore vivente su bambini

Oncologia | 15/05/2011 12:11

Tutto e' pronto per realizzare, entro il 2011, il primo trapianto di fegato da donatore vivente su bambini con tumore al fegato. Lo hanno annunciato Franco Locatelli, responsabile del dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica e Medicina Trasfusionale e Jean De Ville de Goyet, direttore del dipartimento di Chirurgia e Centro trapianti dell'ospedale Bambino Gesu' di Roma, in occasione della prima giornata di studio dedicata all'Onco-ematologia pediatrica.

''Ad oggi i trapianti di fegato su pazienti pediatrici vengono fatti usando organi provenienti da donatori deceduti: per meta' da altri bambini e per meta' da adulti con la tecnica dello split - afferma De Ville de Goyet - che consiste nel prelevare la parte sinistra dell'organo da un donatore adulto e impiantarla nel bambino. Oggi, si sta allungando la lista d'attesa e per questo noi siamo pronti a realizzare una terza opzione: il trapianto di fegato da donatore vivente, madri o padri, sui bambini, sempre applicando la metodica dello split''. Negli ultimi 20 anni non si e' indagato su questa procedura perche' il numero di organi da trapiantare era sufficiente. ''Ogni anno, in Italia, si fanno circa 70 interventi di questo tipo su pazienti pediatrici - aggiunge Locatelli - e il Bambino Gesu' copre circa un terzo della lista d'attesa nazionale con 15-20 interventi''.

pubblicità

Il tumore del fegato, patologia rara che rappresenta l'1-1,5% di tutte le neoplasie pediatriche prevede come prima opzione, un trattamento chiemioterapico o chirurgico e si arriva al trapianto ''solo quando si e' in presenza di una malattia inoperabile - prosegue Aurora Castellano, dirigente medico del Bambino Gesu' - . Il decorso post operatorio dura circa un mese e poi i bambini tornano ad una vita normale''. L'ospedale pediatrico romano riceve richieste da ogni parte d'Italia e anche dall'estero. ''Sono state in cura da noi - conclude Castellano - una bambina palestinese e una romena, alla quale avevano detto di avere un tumore inoperabile e ora stanno bene''.

Commenti

I Correlati

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Più letti