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Enpam, i più giovani saranno penalizzati dalle pensioni ridotte. Le proposte Sigm. Il caso specializzandi. Audizione in Commissione sul patrimonio e sulla gestione

Previdenza Silvio Campione | 25/05/2011 18:51

"I redditi più frequenti tra i medici e i dentisti di 35 anni - non dipendenti - oscillano tra i 20 e i 24 mila euro all'anno, cioè quanto un operaio dell'industria di quarto livello. La conseguenza è che oggi i libero-professionisti appena entrati nel mercato del lavoro stanno mettendo da parte per la loro pensione molto meno di quanto facciano i loro coetanei che lavorano nell'industria". A scattare la fotografia è l'Enpam, la cassa pensionistica dei medici e dei dentisti italiani, che ha organizzato un convegno sul futuro previdenziale dei giovani professionisti.

 L'evento - promosso dall'Adepp, l'Associazione di tutte le casse previdenziali private italiane - è inserito all'interno dell'iniziativa 'Un giorno per il futuro', voluta dai ministeri del Lavoro e dell'Istruzione. L'Enpam fornisce quindi ai giovani medici qualche consiglio per assicurarsi una vita post-lavorativa dignitosa. "E' necessario - spiega l'ente - che i giovani si organizzino fin da subito per costruirsi una pensione adeguata. Diverse iniziative possono essere prese da loro stessi (ad esempio scegliere di pagare contributi più elevati rispetto ai minimi obbligatori, aderire a fondi di previdenza complementare, eccetera), ma altre, per quanto riguarda chi si appresta a cominciare una libera professione, necessitano di un intervento legislativo. Un esempio sono i riscatti di laurea. "Dal 2008 - spiega l'Enpam - possono fare riscattare gli anni di studio anche i neo-laureati che non hanno ancora cominciato a lavorare. I contributi in questo caso possono essere detratti, per esempio, dai genitori. Tuttavia, questa opportunità di riscatto non è offerta a chi - come i giovani medici - è iscritto a forme di previdenza obbligatoria". Complicazioni ci sono anche per le altre categorie. "Per il neo-laureato che riscatta gli studi all'Inps - sottolinea l'Enpam - si pone il problema del successivo trasferimento di questi contributi presso la propria cassa professionale. Per permettere effettivamente il riscatto precoce anche a chi è (o sarà) soggetto alle casse professionali è necessario, quindi, che il Governo intervenga con apposite misure.

Un'altra nota dolente, secondo l'ente, è il caso dei medici specializzandi. "Pur essendo iscritti obbligatoriamente all'Enpam (l'iscrizione è automatica nel momento in cui si è ammessi all'Albo dei medici), le retribuzioni percepite durante i loro corsi di specializzazione attualmente sono soggette alle ritenute Inps, un ente che nulla a che vedere con la loro categoria. Questa situazione fa sì che i medici si ritrovino uno spezzone previdenziale di 4-5 anni presso l'Inps, che risulta poco utile per maturare una pensione futura". Secondo la Fondazione, la richiesta è che questi contributi "vengano trasferiti, per legge, dall'Inps all'Enpam, in modo da andare ad aumentare automaticamente l'importo di una pensione che gli specializzandi matureranno di sicuro".. Intanto su questo problema si è mossa la Sigm, l'associazione dei giovani medici che ieri ha tenuto  presso l'Aula di Clinica Medica I del Policlinico Umberto I di Roma, il convegno  dal titolo “Un giorno per il futuro, problemi e opportunità per le giovani generazioni di professionisti di costruirsi una pensione”, organizzato a cura dell’Associazione Enti Previdenziali Privati (AdEPP), iniziativa inserita nell’ambito della Giornata Nazionale di sensibilizzazione dei Giovani alla Previdenza promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nel corso del Convegno il segretariato della Sigm ha illustrato le Proposte per migliorare l’incerto futuro previdenziale che si prospetta per i giovani medici Italiani (scarica allegato). Le proposte, che sono state condivise con la FIMMG Formazione, sono finalizzate a chiedere in sintesi un intervento urgente al fine di agevolare il riscatto degli anni di laurea per tutti i giovani medici, attualmente estremamente oneroso e difficoltoso e d' introdurre un esclusivo inquadramento previdenziale in ENPAM degli specializzandi, eliminando il duplice livello contributivo che li vincola allo svantaggioso versamento di contributi all’INPS e prevedendo il recupero dei contributi già versati all’INPS dall’a.a. 2006/2007 ad oggi. Inoltre, il S.I.G.M. ha chiesto con forza ai Vertici del Ministero del Lavoro e delle Casse Previdenziali (ENPAM e INPS) che le giovani generazioni vengano maggiormente coinvolte nei processi decisionali relativi alla previdenza. Nel particolare è stata avanzata la proposta di istituzione di un tavolo tecnico che ponga in essere le richieste dei Giovani Medici e che studi soluzioni ulteriori per soddisfare le legittime richieste delle giovani generazioni. I vertici del Ministero del Lavoro hanno pubblicamente dato la loro disponibilità a dare seguito a tale richiesta. Ma non è tutto: si è tenuta ieri mattina, nell’ambito della indagine conoscitiva avviata dalla Commissione parlamentare di controllo sulla gestione del patrimonio immobiliare degli Enti previdenziali pubblici e privati, l’audizione della Fondazione Enpam, rappresentata dal vicepresidente vicario Alberto Oliveti, dal vicepresidente  Giampiero Malagnino, dal direttore generale  Alberto Volponi e dal dirigente del Servizio Investimenti immobiliari Luigi Caccamo. Ai quesiti posti dai membri della Commissione sono state date puntuali risposte inerenti la consistenza del patrimonio e la correttezza e l’efficacia della sua gestione che hanno permesso alla Fondazione di raggiungere importanti risultati economici nonché una considerevole riqualificazione del proprio patrimonio.     Allo stesso tempo i recenti allarmistici articoli di stampa su inesistenti danni per un miliardo di euro non potevano non sollecitare la Commissione ad interessarsi, doverosamente, anche della gestione finanziaria. Per poter, in una eventuale nuova convocazione, affrontare in maniera compiuta l’argomento, il Presidente Iannone ha consegnato alla Fondazione copia dell’esposto ripreso da alcuni giornali e non ancora pervenuto all’Ente. Il vicepresidente Oliveti  ha ribadito l’impegno di una ormai imminente riforma dei fondi per garantire la loro sostenibilità e la concreta realizzazione di un nuovo modello di governance del patrimonio parametrato sulle scadenze previdenziali. Clicchi qui per essere informato.

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