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Farmaci, reazioni avverse per un bimbo su dieci

Farmaci Redazione DottNet | 10/06/2011 20:28

In Italia quasi un farmaco su cinque (17%) somministrato a un bimbo e' 'off-label', ovvero e' usato al di fuori delle raccomandazioni, e questo favorisce le reazioni avverse fino all'8% dei casi. Succede perche' i medicinali sono sperimentati soprattutto sugli adulti, ma anche perche' per le aziende farmaceutiche ''il mercato pediatrico e' piu' limitato, e l'investimento per loro non e' vantaggioso''. A spiegarlo e' Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della Clinica Pediatrica all'Ospedale Sacco di Milano, a margine del congresso della Societa' italiana di pediatria in corso a Milano.

Dati certi sulle reazioni avverse ai farmaci (Raf) nei bimbi e' difficile ottenerli: ''Il bambino e' un organismo in crescita e in costante evoluzione - spiega l'esperto - e quindi ci sono caratteristiche differenti tra eta' neonatale, prima e seconda infanzia ed adolescenza. Alcuni studi riportano incidenze intorno all'1%, altri fino a circa 7-8%. Sicuramente il problema e' importante, probabilmente sottostimato. I dati permettono comunque di affermare che, globalmente, le Raf sono piu' frequenti nei bambini ospedalizzati e nei primi anni di vita''. L'utilizzo off-label dei farmaci, continua Zuccotti, ''e' particolarmente frequente nel neonato, soprattutto nelle terapie intensive neonatali e in alcuni reparti specialistici, come nelle oncologie pediatriche.

Tuttavia, anche farmaci di largo e comune impiego nei bambini, come gli antibiotici, vengono spesso utilizzati come off-label. In Italia, circa il 17% dei farmaci prescritti dai pediatri di libera scelta e' off-label soprattutto per quanto riguarda indicazione terapeutica ed eta'''. Ma quali sono queste reazioni avverse? ''Fortunatamente la grande maggioranza e' lieve o moderata: gran parte dei casi si manifestano a livello cutaneo, con una breve durata e spesso si risolvono spontaneamente. Una certa quota pero' interessa il sistema nervoso centrale, sia a livello neurologico che psichiatrico.

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Sono poi frequenti anche i disturbi gastrointestinali''. I farmaci piu' frequentemente associati alle reazioni avverse sono i vaccini, che danno problemi soprattutto nel punto dell'iniezione. Seguono gli antibiotici, poi gli analgesici (soprattutto paracetamolo) e gli antinfiammatori non steroidei. ''Non sono pero' trascurabili le segnalazioni di eventi avversi associate ai farmaci da banco, come i mucolitici e sedativi della tosse; per l'automedicazione sono frequenti le Raf da sovradosaggio, ma ce ne sono anche associate anche all'uso di prodotti omeopatici o non convenzionali''. Per prevenire le reazioni avverse e' quindi importante incentivare la sperimentazione dei farmaci anche sui bimbi, ovviamente in tutta sicurezza: proprio in questa direzione si sta muovendo l'Agenzia europea del farmaco, che ha da poco approvato un apposito piano. Ma va incentivata anche la rete di segnalazioni delle reazioni avverse, in modo da avere una fotografia piu' accurata del problema: infatti, ''sebbene negli ultimi anni il numero di segnalazioni spontanee di Raf in Italia sia globalmente aumentato - conclude Zuccotti - si e' osservato tra i pediatri un lieve decremento delle stesse. Questa e' la spia della necessita' di lavorare per lo sviluppo di una maggiore coscienza della segnalazione''

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