Una 'guida' all'appropriatezza prescrittiva e uno strumento per velocizzare le richieste di nuove cure contro i tumori, tracciarne l'uso e tenerne sotto controllo la spesa da parte degli ospedali. E' il Registro dei farmaci oncologici sottoposti a monitoraggio istituito dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che dal primo aprile 2006 al 10 settembre 2008 ha 'schedato' 41.540 pazienti per verificare la loro eleggibilità al trattamento con medicinali anticancro altamente innovativi. A tirare le somme del progetto è stato Carlo Tomino, direttore Sperimentazione clinica dell'Aifa e coordinatore del Registro, intervenendo a Roma a un convegno promosso da Federconsumatori sulla politica del farmaco.
"Dopo una fase iniziale di start-up e messa a punto - ha ricordato Tomino - il Registro è oggi nel pieno della sua attività: nelle 614 strutture ospedaliere italiane con almeno un paziente registrato, per un totale di 909 reparti e 1285 medici, sono risultati eleggibili al trattamento 38.688 malati. L'Aifa è impegnata da tempo a realizzare una serie di strumenti innovativi di supporto all'attività regolatoria e amministrativa nell'intento di rendere, da un lato, sempre più efficiente ed efficace il lavoro di analisi e regolamentazione dell'Agenzia stessa, dall'altro, di fotografare da vicino la realtà della pratica clinica nel nostro Paese e di ottenere informazioni rilevanti per un'elaborazione strategica dei provvedimenti di miglioramento del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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