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Batterio killer, l'origine potrebbe essere umana

Infettivologia Silvio Campione | 19/06/2011 11:37

Potrebbe esserci l'uomo all'origine delle infezioni provocate dal batterio killer che stanno colpendo soprattutto la Germania. E' la nuova ipotesi, per niente facile da verificare, alla quale stanno lavorando gli esperti sulla base delle analisi genetiche condotte sul batterio, pubblicate sulla rivista europea Eurosurveillance.
'All'origine dei casi potrebbe esserci un focolaio interumano', ha detto Alfredo Caprioli, responsabile del Laboratorio europeo di referenza per l'Escherichia coli presso l'Istituto Superiore di Sanita'. Caprioli ha coordinato lo studio europeo con il danese Flemming Scheutz, del centro di riferimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' per la sorveglianza microbiologica. 'Per il momento questa e' soltanto un'ipotesi, tutta da verificare', ha rilevato.
 

Come i test del Dna che permettono di identificare il colpevole di un reato, le analisi genetiche hanno stretto il cerchio intorno al batterio killer, dandogli innanzitutto un nome: Escherichia coli 0104:4H. In passato aveva fatto delle rapide comparse: nel 2001 in Germania, nel 2004 in Francia e poi in Corea (2005), Georgia (2009) e Finlandia (2010). Piccoli focolai senza grandi conseguenze.
La cosa interessante e' invece il suo ceppo di origine, ossia l'Escherichia coli enteroaggregativo EAggEC, comune in tutto il mondo, nei Paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo, e tipico dell'uomo, tanto che 'finora non e' stato descritto alcun serbatoio animale', rilevano i ricercatori nell'articolo.

In passato e' stato isolato piu' volte in diversi Paesi compresa l'Italia (nel 2008, con infezioni dovute a pecorino ottenuto da latte non pastorizzato). La novita' e' che in uno scambio genetico, non si sa se avvenuto nell'intestino umano o in quello animale, il batterio killer potrebbe aver scambiato alcuni tratti genetici con un altro ceppo di Escherichia coli, quello che produce la tossina chiamata Shiga, che provoca la diarrea emorragica e la Sindrome emolitico-uremica (Seu).
Da quest'ultimo il batterio killer avrebbe preso sia la capacita' di produrre la tossina, sia il particolare meccanismo di adesione all'intestino umano.
Il mix genetico, secondo i ricercatori, spiegherebbe sia la straordinaria e inattesa aggressivita' del batterio killer, sia perche' colpisce soprattutto gli adulti anziche' i bambini, come accade per i ceppi tradizionali, come quello che provocando le infezioni in Francia.
Se all'origine della catena di infezioni in Germania ci fosse effettivamente l'uomo, secondo gli esperti si dovrebbe indagare sugli operai della fattoria in cui si producevano i germogli individuati come causa dell'epidemia. Di essi, rileva Caprioli, 3 su 6 si sono ammalati e non si puo' escludere (ma al momento neppure confermare) che uno di essi possa avere infettato l'acqua nella quale venivano coltivati i germogli.

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