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Manovra, dal 2012 ticket sanitari a 10 euro e 25 per i codici bianchi. Anaao, no al blocco del turno over per i medici. Accesso alla professione: (Bianco) una norma indecifrabile che rischia di sciogliere l'Ordine

Sanità pubblica Silvio Campione | 28/06/2011 20:16

Un po’ di ossigeno per le casse della sanità italiana. Ma solo per poco: arrivano per il 2011 486,5 milioni di euro che serviranno ad evitare l'introduzione di ticket sulle prestazioni specialistiche e sul pronto soccorso. Ma “a decorrere dal primo gennaio 2012 sono confermate le disposizioni” della Finanziaria per il 2007 che appunto istituiva un ticket di 10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di 25 euro per i 'codici bianchi' di pronto soccorso. E' quanto si legge nella 'bozza' della manovra. Solo lo 0,5% in più nel 2013 per il finanziamento a carico dello Stato del Fondo sanitario nazionale e l'1,4% per il 2014, si legge ancora nella bozza di Manovra all'esame del Governo "al fine di garantire il rispetto degli obblighi di finanza pubblica".

 Nella definizione dei costi standard per la sanità, l'Osservatorio dei contratti pubblici fornirà alle Regioni dati e strumenti per rendere più efficienti le spese sanitarie e l'Agenzia dei farmaci rideterminerà dal 2013 il tetto per la spesa farmaceutica territoriale, mentre dal 2014 scatterà la compartecipazione delle Regioni. Le Regioni sono tenute a intervenire anche sulla spesa per gli acquisti delle prestazioni sanitarie presso gli operatori privati accreditati. Fissati paletti per l'acquisto di dispositivi medici. Le manovre a carico delle Regioni andranno definite entro fine 2012: se ciò non avverrà, saranno, comunque, del 30%, 40% e 30% i contributi a carico di servizi e forniture sanitarie, farmaci e dispositivi medici e nel 2014 del 15%, 20% e 15%, ma vi si aggiungerà un contributo del 47% a carico di spesa farmaceutica territoriale e altre prestazioni. Per l'anno 2014 , il residuo 3% corrisponde alle economie di settore derivanti dall'esercizio del potere regolamentare in materia di spese per il personale sanitario dipendente e convenzionato. Ma la manovra contiene anche altre disposizioni, come quella sul blocco del turn over per il personale medico: "Per il governo il concetto di sicurezza evidentemente non riguarda le cure sanitarie", afferma il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, commentando i contenuti della manovra economica. "Il prosieguo del blocco del turnover per la pubblica amministrazione - dice - esclude il personale chiamato a svolgere compiti fondamentali, quali la difesa dalla criminalità, gli interventi in caso di incendi e catastrofi (polizia e vigili del fuoco), ed il controllo degli obblighi fiscali. Ma non quello deputato a garantire a cittadini ed operatori la sicurezza delle cure, il cui calo è causa di costosissime procedure di medicina difensiva e infiniti contenziosi legali tra pazienti e strutture sanitarie.

Oggi la sicurezza in ambito sanitario è messa a dura prova dall'impoverimento degli organici, frutto della espulsione dal sistema di migliaia di medici provocata dalla manovra economica 2010, e del blocco del turnover, specie nelle Regioni del sud, causa dell'abuso di contratti atipici e del dilagare del precariato medico".  "E' grave - attacca Troise - continuare una politica di asfissia del pubblico impiego, che evidentemente ha ancora molto da farsi perdonare. Ma ancora più grave non prevedere deroghe per un sistema sanitario, che pure Tremonti ha giudicato tra i migliori del mondo, almeno per i medici addetti alla emergenza ed urgenza, come anche il ministro della Salute ha chiesto. Mentre il Pronto Soccorso in tutta Italia è preso d'assalto come i forni manzoniani e peggiorano le condizioni ed i tempi di assistenza, come pure il Senato ha documentato, non è ammissibile il disinteresse del governo verso i livelli di tutela della salute, individuale e collettiva, e le condizioni di lavoro, ormai al di là dei limiti di sopportazione, dei medici e dirigenti sanitari del Ssn. Ma nessuna riforma del sistema è possibile senza organici adeguati. I medici italiani chiedono che la sanità non venga derubricata dalla agenda politica e la vita dei cittadini considerata meno del loro portafoglio e della loro dichiarazione dei redditi". E infine non manca un capitolo all’accesso alla  professione che viene liberalizzata: la manovra stabilisce come gli accessi alle professioni e il loro esercizio "si basano sul principio di libertà di impresa" e devono garantire concorrenza.

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Secondo la bozza di Manovra "le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni previste dall'ordinamento vigente, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportore, sono abrogate quattro mesi dopo l'entrata in vigore del presente decreto". Inoltre vengono cancellate le limitazione del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica "attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l'esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno". Stesso discorso per l'attribuzione di licenze o autorizzazioni all'esercizio di una professione, il divieto di esercizio di una professione al di fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla solo all'interno di una determinata area, l'imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all'esercizio della professione. E ancora: saltano l'imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi. Infine abolito l'obbligo di autorizzazione "preventiva" per l'esercizio di professioni qualora la "concessione di tale autorizzazione dipenda dalla presenza di presupposti giuridici che l'amministrazione ha il dovere di stabilire in modo obiettivo. Nel calderone rientra anche la professione medica. E su questo punto interviene Amedeo Bianco: ''l'accesso non ha restrizioni di nessuna sorta, solo un esame di abilitazione che deve verificarne la preparazione'': sulla base di queste considerazione il presidente dell'Ordine dei Medici ha spiegato in modo incredulo di ritenere ''indecifrabile'' la norma nella bozza della manovra per la quale ''le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore, sono abrogate quattro mesi dopo l'entrata in vigore dal presente decreto''. Norma che, secondo alcune interpretazioni, potrebbe riguardare anche l'ordine dei medici che rischierebbe così di essere sciolto. ''I medici - ha detto Bianco - possono esercitare senza alcun limite di carattere territoriale''. "Nel momento in cui la nostra sanita' attraversa un periodo di grave crisi, anche di fiducia, mi stupisco dell'atteggiamento miope del Governo: non trovano nulla di meglio che tagliare dove avevano già abbondantemente ridotto? La bozza della manovra, così come anticipata, è ispirata a un principio ragionieristico che non tiene in alcuna considerazione la qualità e l'efficienza delle cure". Lo dice il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. "Perché chiedere ancora sacrifici al Servizio Sanitario Nazionale- aggiunge Marino- quando in Italia la spesa pro capite di ciascuna persona per la sanità è già una delle più basse dei Paesi Ocse? Si tratta di 2.686 dollari contro i 3.588 della Germania o i 3.601 della Francia, numeri che certamente il ministro della Salute Fazio conosce bene. E' una strategia sbagliata, basata su tagli indiscriminati che non tengono conto delle eccellenze".

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