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Parafarmacie: per questo governo le liberalizzazioni sono un tabù

Farmacia Redazione DottNet | 04/07/2011 16:45

All’Anpi non hanno dubbi: “sul tema delle liberalizza zioni la montagna ha partorito un topolino, che oggi ci accorgiamo essere già morto. Abbiamo atteso con speranza, desiderosi di buttarci nella "mischia", per fare impresa e dare sfogo a un'attesa lunga anni. Confessiamo che ci abbiamo creduto, consapevoli che la difficile congiuntura economica che dovrebbe imporre scelte coraggiose, ma anche per le spinte ad un cambiamento che la società civile e i suoi rappresentanti più illustri chiedono da tempo. Invece niente, il Governo, per meschini calcoli elettorali, ha deciso di rinviare ad altri tempi una riforma che pure dichiara necessaria. Dalla bozza della legge delega sulle professioni emerge la volontà di rinviare l'applicazione della riforma a fine 2012 ovvero affidare la responsabilità della legge al nuovo esecutivo”.

“Siamo forse maliziosi– aggiungono i vertici dell’Associazione -  se affermiamo che con le elezioni alle porte (la prossima primavera?) questa maggioranza, in particolare il PDL, non vuole inimicarsi quelle categorie professionali ed imprenditoriali che notoriamente la sostengono, come ad esempio Federfarma. Per altro anche sulle liberalizzazioni delle professioni, in particolare quella relativa alla farmacia, è bene fare chiarezza”. “La liberalizzazione che noi titolari di parafarmacia chiediamo– dicono all’Anpi -, nella stragrande maggioranza farmacisti, non è quella della libertà di accesso alla professione, verso la quale da sempre abbiamo espresso la nostra perplessità.

La nostra richiesta è, e rimane la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C (compresa quella dei prezzi) ovvero libertà professionale ed imprenditoriale fuori dagli schemi concessori che valgono per la farmacia”.

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“Noi chiediamo – incalzano i vertici dell’Anpi - di poter offrire al cittadino, con la garanzia professionale del farmacista, la possibilità di acquistare i farmaci di fascia C anche al di fuori della farmacia, ovvero dove trova le migliori condizioni di prezzo ed assistenza, farmacia o parafarmacia che sia. In altri termini determinare nel sistema distributivo del farmaco le condizioni per generare quella concorrenza che l'attuale sistema, centrato sulla sola farmacia, non è in grado di produrre”. “Questa è la sola, l'unica liberalizzazione nel comparto dei farmaci che occorre– concludono all’Anpi -, se poi il Governo ritiene opportuno intervenire anche sul rapporto abitanti per farmacia, daremo il nostro appoggio a patto che si introduca nella riforma anche la restituzione della concessione al compimento del settantesimo anno di età del titolare della farmacia”.

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