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Onda, presentato il libro bianco sulla salute delle donne: rallenta l’aspettativa di vita

Sanità pubblica Redazione DottNet | 03/10/2011 10:45

Segna il passo e cresce solo di poco l'aspettativa di vita per le donne italiane, con un aumento negli ultimi quattro anni di soli 0,3 anni (da 84,0 anni nel 2007 a 84,1 anni nel 2009, 84,3 nel 2010) contro 0,4 anni per l'uomo nello stesso arco di tempo (che ha raggiunto nel 2010 un'aspettativa di 79,1 anni). E frena il miglioramento delle condizioni generali sanitarie femminili con un rischio di peggioramento nelle regioni con i conti in rosso dove la prevenzione, ancora, non decolla e dove, le difficilta' economiche (soprattutto al sud) rischiamo di affossarla ulteriormente.

E' il libro bianco sulla salute della donna di O.N.D.A (l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna), presentato nella sede di Farmindustria, ha fare emergere un quadro pieno di ombre. Un vero e proprio allarme rappresenta la salute cardiovascolare femminile. Ictus e infarti in vent'anni hanno provocato un aumento del 15% dei decessi, 130 mila casi, più del triplo del tumore al seno. Colpa del pessimo stile di vita e l'emulazione di comportamenti a rischio fino ad alcuni anni fa tipicamente maschili: alcol e fumo. Sempre più donne che consumano oltre 6 bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione. Il consumo di farmaci comuni è superiore del 20-30% fra le donne rispetto all'uomo e del 40% per gli integratori. In aumento le malattie prima appannaggio esclusivo del sesso maschile, in particolare quelle cerebrovascolari, che in Italia, registrano fra le donne circa 130 mila decessi annui con valori ormai tripli rispetto al tumore della mammella. In crescita anche le malattie psichiatriche, mentre è in leggero calo il numero dei suicidi. Ancora limitata l'informazione e la sensibilizzazione alle diverse problematiche di salute femminile. Tagli nel sistema di welfare e nei bilanci familiari rischiano, dunque, di vanificare i traguardi (e benefici) raggiunti nell'arco di trent'anni nello stato di salute delle donne. "Le donne - ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (ONDa) - sono gli indicatori più attendibili dei bisogni della societa'.

Serve un'attenzione specifica''. Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria, ha annunciato che sono più di 1.000 i farmaci in sviluppo nel mondo per malattie che colpiscono l'universo femminile. ''L'industria farmaceutica offre il proprio contributo non solo attraverso medicinali innovativi, ma anche diffondendo la consapevolezza delle caratteristiche di genere'' ha detto. In parlamento Sabrina De Camillis (Pdl), ha istituito un Intergruppo Parlamentare Medicina di Genere, al quale hanno già aderito oltre settanta tra deputati e senatori dei diversi gruppi politici:''Una decisione derivata dalla constatazione che, nonostante le diverse iniziative esistenti sul territorio nazionale rivolte alla medicina di genere, non si riescono a fare concreti passi in avanti. Nel provvedimento sulla sperimentazione clinica per la prima volta si prevede il tema della medicina di genere, chiarendo che la sperimentazione clinica va condotta su volontari equamente ripartiti tra i due generi".

Come accennato, piu' infarti e farmaci: la salute delle donne e' ancora buona, ma non migliora e anzi si colgono i segni di un possibile futuro peggioramento, soprattutto per le malattie cardiovascolari. Questi i numeri sulla condizione femminile che arrivano dal libro bianco di O.N.D.A (l'osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna).

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- CUORE. Ogni anno si contano 130.000 decessi, di cui 33.000 per infarto del miocardio, arrivando così a numeri pari a più del triplo per il tumore della mammella. In generale l'aumento della mortalità femminile per malattie ischemiche del cuore e' pari a 8,56 per 10.000 con una punta di 92,56 nella classe di età 75 anni ed oltre. In 20 anni c'e' stato un boom di decessi: +15%.

- SALUTE MENTALE. Disturbi psichici e dell'umore, quali ansia e depressione, nevrosi, disturbi di personalità, obesità: sono queste le patologie a cui la popolazione femminile è maggiormente predisposta, complici le alterazioni ormonali nelle diverse fasi riproduttive (gravidanza, puerperio e menopausa) e un maggior numero di eventi stressanti (lutto, separazioni, logorio delle incombenze quotidiane) cui la donna va incontro. Ma fra i diversi fattori che mettono a rischio la salute mentale non vanno trascurati neppure quelli genetici, i casi di depressione in famiglia, e il ruolo sociale che riversa sulle spalle della donna una serie di fatiche e responsabilità sia in ambito lavorativo che familiare. Eppure sono proprio le donne a ricorrere in percentuale minore alle strutture socio-sanitarie tanto che, fin dal 2003, si è notata una progressiva riduzione (pari a -6,5%) fra la popolazione femminile nei ricoveri ospedalieri sia a livello nazionale che regionale, con un tasso standardizzato nel 2008 del 43,11 (lievemente superiore per gli uomini: 45,8). Netto calo anche dell'ospedalizzazione (pari a -15,8%) per disturbi psichici da abuso di droghe, soprattutto tra i 25 e i 54 anni. Migliorato, invece, nell'arco temporale 2000-2007, il tasso di mortalità sia per disturbi psichici per entrambi i generi fatta eccezione per alcune regioni (Trentino-Alto Adige), sia per suicidio e atti di autolesionismo, comunque con una netta prevalenza di quelli femminili (-23,5 per 10.000 contro -14,56 per 10.000).

- FARMACI. Sono le donne le principali consumatrici, usandone il 20-30% in più rispetto agli uomini (e il 40% in più di integratori alimentari) soprattutto nelle fasce di età tra i 15 e i 54 anni. Inoltre il quadro demografico in continuo invecchiamento ha fatto sì che negli ultimi 10 anni il consumo dei farmaci si sia incrementato con una aumentata richiesta di farmaci per il trattamento di patologie dell'apparato cardiovascolare, gastrointestinale e/o oncologiche. Nel 2009 il consumo di farmaci ha interessato il 39,91% della popolazione, confermando il trend di crescita dal 2000.

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