Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

I vaccini anti-influenza potrebbero non essere efficaci: il Tiv è valido solo nel 59% degli adulti. Che cosa ne pensate?

Medicina Generale Redazione DottNet | 26/10/2011 08:20

I vaccini anti-influenza potrebbero essere meno efficaci di quanto stimato finora e potrebbero non essere egualmente efficaci per tutte le classi di età. Sono i dubbi che emergono da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Diseases e basato su una approfondita metanalisi che fornisce una stima più accurata dell'efficacia del vaccino antinfluenzale più usato, il trivalente inattivato (TIV): la sua efficacia è solo del 59% in adulti sani. Gli studi analizzati, si noti, riguardano i vaccini messi in commercio in Usa e non quelli europei.

 Michael Osterholm dell'Università del Minnesota ha preso in esame tantissimi studi fatti negli ultimi 40 anni sui vaccini antinfluenzali e poi ha selezionato solo quelli più accurati e cioè che tengono conto esclusivamente dei benefici specifici del vaccino nella prevenzione dell'influenza e in cui i casi di influenza siano stati accertati con tecniche diagnostiche precise. Con questi criteri più ''severi'' e restrittivi emerge la reale efficacia dei vaccini potrebbe essere sovrastimata (gli studi esclusi dalla sua analisi infatti tengono conto di benefici più vaghi, come riduzione del rischio ricovero, riduzione della mortalita' per tutte le cause e quindi possono portare a risultati fuorvianti e sovrastime).

''Le prove che i vaccini oggi in uso offrano una costante alta protezione non sono esaustive, soprattutto per individuo a rischio complicanze e per gli over-65 - spiega Osterholm. C'è un bisogno urgente di una nuova generazione di vaccini altamente efficace e a protezione incrociata'', ma chiaramente, sottolinea con forza Osterholm, nel frattempo dobbiamo continuare a usare i vaccini oggi disponibili per tenere a bada l'influenza stagionale.

Commenti

Rispondi
Rispondi
Rispondi
Rispondi

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa