Spesa ospedaliera eccessiva e un territorio che deve ancora crescere: nuovi modelli di convergenza e sinergia tra i diversi attori del sistema per superare le incertezze che determinano criticità nelle imprese del settore. Se ne è parlato a Roma al secondo Summit della Sanità promosso da Quintiles, in collaborazione con il Sole 24 ore Sanità e Pwc Consulting. Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Ssn, ha puntato l’indice su alcune criticità del sistema che dovrebbero essere risolte per garantire la sostenibilità che tutti cercano. La prima è quella di «sanzionare economicamente gli ospedali che ricoverano con anticipo i pazienti per gli interventi programmati.
I pazienti – ha spiegato il parlamentare - rimangono in ospedale per giorni, senza motivo, con alti costi (circa 1.000 euro al giorno). Il tempo trascorso inutilmente in ospedale prima di un intervento ha un range regionale da un minimo di 0,7 giorni (Friuli Venezia Giulia e Marche) a un massimo di più di due giorni (Lazio e Molise). In alcuni casi si arriva a sei giorni, in singole strutture del Sud». Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, ha precisato che a fronte di questa impropria spesa ospedaliera, con un solo giorno in meno di ricovero «si potrebbe garantire l’assistenza farmaceutica per anni agli italiani, visto che il Ssn – ha specificato il presidente degli industriali del farmaco – spende in media 182 euro di farmaci all’anno per ogni cittadino». Per Marino è necessario chiudere gli ospedali con meno di cento posti letto, in particolare quelli privi di servizio anestesia-rianimazione attivo nelle 24 ore, in quanto «non sono sicuri, soprattutto per le emergenze, e sono dispendiosi.
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