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Cancro all’ovaio: sono circa 4.500 le donne colpite annualmente

Oncologia | 02/11/2011 13:34

Ogni anno 4.500 italiane vengono colpite dal tumore dell'ovaio e 3.000 muoiono. Gran parte di questi decessi sono evitabili. Oggi, infatti, 8 volte su 10 la diagnosi giunge quando il cancro e' già in fase avanzata e la sopravvivenza e' appena del 30%. In questi casi, anche se si interviene, il tumore si ripresenta nell'80% dei casi. "Dobbiamo affrontare due grandi sfide, la diagnosi precoce e la prevenzione delle recidive", afferma Marco Venturini, presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), e "per riuscire a vincerle e' fondamentale una gestione della malattia condivisa fra oncologo e ginecologo.

La collaborazione e' invece attualmente ritenuta insufficiente dal 63% dei primi e dal 32% dei secondi". Il dato e' emerso dalla prima indagine nazionale condotta fra i medici delle due categorie, che ha coinvolto oltre 1.100 esperti, presentata oggi in un convegno a Milano. "Non esistono purtroppo screening efficaci - spiega Nicola Surico, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) - ma possiamo insistere sui fattori di rischio evitabili, come il fumo e il sovrappeso e spiegare alle nostre pazienti chi deve prestare particolare attenzione. Allerta per chi non ha figli, chi ha avuto un menarca precoce e una menopausa tardiva. Si sottovaluta inoltre il peso della familiarità: chi ha una madre, una sorella o una figlia affetta da carcinoma ovarico va sottoposta ad un attento monitoraggio".

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Il tempo, poi, e' un fattore cruciale, per questa neoplasia più che per altre, sia per quanto riguarda la diagnosi sia per il corretto trattamento farmacologico. Il tumore dell'ovaio insorge soprattutto dopo la menopausa, e' il sesto cancro femminile più diffuso al mondo, ma rappresenta la più comune causa di morte per neoplasie ginecologiche. "Purtroppo non esiste per questa neoplasia l'analogo della mammografia - afferma Venturini - e per questo dobbiamo spiegare alle donne quali siano i sintomi. Identificarli non e' facile, sono spesso sfumati e generali, molto simili ai ben più frequenti disturbi gastrointestinali: stitichezza, sensazione di gonfiore addominale, diarrea, difficoltà digestive, nausea".

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