Ancora una volta si chiede l’intervento dei medici di base per soccorrere le strutture pubbliche. Sembra un gioco di parole ma ormai il pronto soccorso è in ''asfissia'', come afferma la Federazione italiana medicina emergenza urgenza catastrofi (Fimeuc) che chiede di potenziare le cure post-acuzie, riorganizzare e riqualificare le cure primarie e recuperare efficienza in ospedale per rendere disponibili i posti letto per acuti. ''Per contrastare il sovraffollamento e decongestionare il pronto soccorso da pazienti che attendono il posto letto da oltre 72 ore - scrivono in una nota - non appare risolutivo, come proposto dall'Ex Ministro Fazio, lo 'spostamento di codici Bianchi e Verdi' ma occorre fornire risposte alternative alle richieste di cure della popolazione, evitando che l'ospedale sia l'unico punto di riferimento''.
Tra le proposte avanzate dalla Fimeuc una efficace riorganizzazione e riqualificazione delle cure primarie e di tutte le attività assistenziali di distretto (assistenza domiciliare, residenze protette, cure palliative), l'integrazione del medico di continuità assistenziale (ex guardia medica) con i medici di base e l'istituzione di un numero unico di coordinamento delle attività di continuità assistenziale (ad esempio 116117) che consenta l'immediata presa in carico del paziente e il tempestivo inizio delle attività necessarie. Solo così, secondo la Fimeuc ''si rendono disponibili posti letto per acuti negli ospedali''. Infine la Fimeuc esprime perplessità sui documenti approvati dalla Conferenza Stato-Regioni ribadendo che il sistema 118 e' parte fondamentale del sistema di Emergenza-Urgenza e deve essere costituito da personale dedicato e addestrato, che le chiamate sono di competenza della entrale Operativa e del personale del sistema di Emergenza-Urgenza e che l'emergenza pre-ospedaliera (118 e medici d'emergenza pre-ospedaliera) deve rimanere collegata ai Dipartimenti d'Emergenza.
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