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Warfarin, insuline, antiaggreganti piastrinici e ipoglicemizzanti: i principali responsabili delle 100.000 ospedalizzazioni per eventi avversi

Farmaci Medical Information Dottnet | 29/11/2011 12:47

Anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici, insuline e ipoglicemizzanti orali sono i responsabili del 67% delle circa 100.000 ospedalizzazioni per eventi avversi che ogni anno avvengono nei pazienti con oltre 65 anni di età. Lo afferma uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine” e condotto in Usa dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
I dati, sulla base dei 5.077 casi raccolti tra il 2007 e il 2009 in 58 strutture ospedaliere e pubblicati dal Dr. Bundniz e dalla sua equipe, hanno stimato che il 33,3% dei casi di ospedalizzazione per eventi avversi è imputabile al warfarin, mentre le insuline sarebbero responsabile del 13,9 % delle visite in pronto soccorso. Gli antiaggreganti piastrinici coinvolgerebbero il 13,3% percento ricoverati per eventi avversi e gli ipoglicemizzanti orali il 10,7%. I farmaci definiti a più alto rischio di eventi avversi sono responsabili solo dell’1,2 % dei casi.

I dati pubblicati sul NEJM riportano che il maggior effetto causato dall’accidentale sovradosaggio da anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici sia l’emorragia, mentre per quanto riguarda l’insulina e gli altri farmaci per la terapia del diabete due terzi dei pazienti ricoverati mostra alterazioni dello stato mentale: dal semplice stato di confusione, alla perdita di coscienza fino alle convulsioni.
Secondo le stime degli studiosi, le ospedalizzazioni per eventi avversi da farmaci sono destinate ad aumentare, in quanto le persone vivono sempre più a lungo, aumenta il numero di persone affette da patologie croniche e degenerative e una volta entrati nella terza o quarta età questi pazienti assumono una quantità di farmaci sempre più elevata.


L’elemento più sorprendente che emerge dallo studio è stato l’elevato numero di casi connesso ad un limitato numero di farmaci. Questo porterebbe a concludere che non vi è una sufficiente conoscenza/informazione, e che bisogna rivalutare l’appropriatezza prescrittiva di questi farmaci. Una revisione di queste pratiche potrebbe ridurre il numero di ricoveri di emergenza in pazienti anziani rivolgendo una maggiore attenzione alla sicurezza di questo piccolo gruppo di farmaci coinvolti.

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