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Censis, la spesa farmaceutica negli ultimi dieci anni è diminuita del 5 per cento

Farmaci Redazione DottNet | 28/11/2011 19:06

Negli ultimi dieci anni in Italia la spesa farmaceutica e' diminuita del 5%; la spesa sanitaria, invece, e' aumentata di 52 punti percentuali. Questi i dati piu' importanti venuti fuori nello studio sul valore strategico della produzione farmaceutica presentato all'Aquila nel corso del seminario ''Produzione farmaceutica, Abruzzo come Italia: un modello di successo a rischio?''. La tavola rotonda e' organizzata in occasione dei 125 anni del Gruppo Menarini.Nell'illustrazione dei dati, il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, ha dichiarato che ''il sistema delle fabbriche rischia di saltare'', mostrando ai presenti le slide dell'indagine in cui vengono messe in luce le criticita' del sistema industriale-farmaceutico che, a suo dire, ''comunque rimane uno dei settori di punta dell'industria del Paese''.

Il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, illustrando i risultati dell'indagine condotta dal Censis, ha sottolineato che ''il contesto italiano appare piuttosto sfavorevole a qualsiasi forma di sviluppo del settore farmaceutico'', chiarendo che ''dobbiamo indirizzare i provvedimenti per far rilanciare lo sviluppo laddove gia' c'e' una virtuosita', come nel comparto farmaceutico. Questo e' un settore iperattivo, e' la fonte della ricchezza di questo Paese a cui stiamo tagliando progressivamente le gambe''. Insieme alla riduzione di risorse pubbliche destinate alla spesa farmaceutica, Roma ha evidenziato le altre criticita' che incidono oggi e quelle in prospettiva: ''La scarsa attenzione delle politiche pubbliche nei confronti dei prodotti innovativi generati dagli investimenti in ricerca messi in campo dalle principali case farmaceutiche italiane - ha spiegato ancora - la flessione progressiva dei prezzi unitari dei farmaci italiani, un ambiente finanziario, in Italia, poco competitivo se messo a confronto con lo standard del servizio rinvenibile in altri paesi industrializzati e, soprattutto, nelle economie emergenti.

Tutto questo non aiuta l'industria farmaceutica italiana nel rafforzamento del proprio processo di internazionalizzazione''.''Gli stabilimenti farmaceutici sono un bacino di occupazione e di competenze di assoluto rilievo a cui il Paese non puo' e non deve rinunciare ed e' per tali motivi che occorrerebbe riflettere su una serie di misure che ne possano favorire il rafforzamento e l'ulteriore sviluppo. In particolare, occorre trovare al piu' presto il giusto equilibrio tra la sostenibilita' dei processi di razionalizzazione della spesa pubblica - ha concluso - e la sostenibilita' dell'industria manifatturiera italiana''. A oggi in Italia ci sono 345 imprese e 66.700 persone occupate nel settore in totale.

 

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