Sul fronte sanitario si potrebbero ridurre gli sprechi di oltre 1 miliardo di euro solo intervenendo, a livello regionale, sui costi della lavanderia, della pulizia, della mensa, delle utenze telefoniche e dei premi assicurativi. E' quanto si legge nel rapporto nel volume "Sanita' in cifre 2010", elaborato dal centro Studi di Federanziani, in collaborazione con il CEIS dell'Universita' di Tor Vergata e con la Facolta' di Economia dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore e presentato questa mattina in Senato.
Sul fronte dei conti economici regionali, infatti, il centro studi di FederAnziani, ha analizzato i bilanci delle Asl, delle aziende ospedaliere e degli istituti di ricerca, arrivando alla conclusione che queste 5 voci di spesa prese in esame costano agli italiani 3,68 miliardi di euro, dei quali ne vengono "sprecati" oltre 1,1 miliardi di euro (quasi il 30%). "Occorre essere piu' incisivi nella guerra agli sprechi adottando misure semplici e razionali, migliorando la comunicazione tra Asl e Asl, e ponendo rimedio a una serie di storture che il Compendio Sic Sanita' in cifre mette in evidenza" ha spiegato Roberto Messina, presidente di FederAnziani. In Italia crescono il numero delle prestazioni specialistiche, che toccano quota 1 miliardo 335 milioni, ed "esplode" il numero delle ricette, che nel 2010 sono arrivate a 571 milioni, 220 milioni di prescrizioni in piu' nel giro degli ultimi 10 anni.
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