Pubblicata su JAMA una metanalisi per valutare l’utilizzo terapeutico della terapia da deprivazione androgenica (TDA) per il trattamento del cancro alla prostata, i risultati dicono che non aumenta il rischio di morte indotta da problemi cardiovascolari.
L’ipotesi che questa terapia per il cancro prostatico aumentasse la mortalità dovuta a patologie cardiache aveva richiesto un avviso di sicurezza da parte della FDA. Tuttavia le conclusioni dello studio condotto da Paul L. Nguyen pongono una nuova base per future osservazioni.
L’obiettivo della sperimentazione è stato la valutazione dell’eventuale collegamento tra la TDA e la mortalità per cause cardiovascolari nonché la mortalità per la malattia oncologica in atto. Sono stati selezionati 8 trials randomizzati che hanno arruolato 4141 pazienti con cancro prostatico non metastatico e prognosi sfavorevole.
Tra i 2200 pazienti trattati con TDA, 255 sono stati i decessi per problemi cardiovascolari, corrispondenti a un’incidenza dell’11%; nel gruppo di controllo, composto da 1941 pazienti, i casi di decessi causati da eventi cardiovascolari sono stati 252 con un’ incidenza del 11,2%. Tra i pazienti trattati per un breve periodo i decessi per problemi cardiovascolari sono stati del 10,5% per pazienti tratti con TDA contro il 10,3 % dei controlli.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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