Nel corso dell’ultimo congresso nazionale SICOA, la riflessione centrale si è concentrata sulla sfida del miglioramento della performance sanitaria, riassunta nel concetto di “60-30-10 challenge”: un appello internazionale a migliorare l’appropriatezza delle cure. Oggi, solo il 60% degli interventi clinici è basato su evidenze consolidate, mentre il 30% riguarda pratiche di dubbia utilità e il 10% comporta addirittura potenziali danni per i pazienti. Un dato preoccupante, che ha importanti ricadute cliniche, economiche e ambientali. Ridurre questo 40% non appropriato rappresenta quindi una priorità per la salute pubblica e la sostenibilità del sistema sanitario. Un altro punto focale è stata la valorizzazione della Young Community, il gruppo giovani di SICOA, nato formalmente da un anno e già protagonista nella poster session del congresso. I giovani cardiologi si distinguono per competenza, motivazione e spirito di innovazione. In collaborazione con altre società scientifiche italiane (ANMCO, ARCA, GISE, SIC), è attiva una survey nazionale per identificare bisogni formativi e professionali della nuova generazione di specialisti. I risultati saranno discussi in autunno per dare vita a nuove progettualità comuni. SICOA si conferma quindi una realtà scientifica dinamica, attenta alla qualità della pratica clinica, all’inclusione delle nuove generazioni e alla costruzione di un modello di sanità sempre più sostenibile e basato sull’evidenza.