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Rimborsi ai medici specializzandi: in arrivo un altro milione di euro. Il Tribunale di Trieste ha condannato la presidenza del Consiglio dei Ministri a restituire le borse di studio non erogate ai professionisti

Professione Redazione DottNet | 05/03/2012 17:22

Il Tribunale di Trieste ha di recente condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed altri Ministeri a restituire un totale di quasi 1 milione di euro per borse di studio non erogate durante le scuole di specializzazione tra il 1982 e il 1991. La somma si va ad aggiungere ai rimborsi milionari già corrisposti ai Medici Associati Consulcesi (circa 150.000.000,00 di euro) per la mancata assegnazione delle borse di studio durante gli anni di specialità, a causa del ritardo nell’adeguamento da parte dello Stato italiano alle direttive europee che prevedono un giusto compenso per questi professionisti (le norme dell’Unione Europea sono: 75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE, in seguito coordinate dalla direttiva 93/16/CEE).

Sempre in questi giorni il Procuratore Generale della Terza Sezione della Suprema Corte di Cassazione ha espresso parere favorevole all’accoglimento di due ricorsi relativi a circa 2.000 medici associati Consulcesi, sempre per la restituzione delle borse di studio. La motivazione di questo parere si richiama alle recenti decisioni della Suprema Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Roma.  In particolare la sentenza n. 1850 della Suprema Corte di Cassazione Civile, Sezione Lavoro, dell’8 febbraio 2012 ha stabilito che i diritti dei medici specializzandi non sono prescritti e salva in questo modo tutti i rimborsi loro spettanti. L’art. 4, comma 43, della Legge 12 novembre 2011, n.

183 (o Legge di stabilità 2012) aveva infatti ridotto a 5 anni la prescrizione per la responsabilità dello Stato in tema di mancata o ritardata attuazione di direttive comunitarie, stabilendo inoltre che essa iniziasse a decorrere dal momento in cui si era verificato il fatto dal quale derivano i diritti.  La storica decisione della Corte ha invece confermato che “la norma potrà spiegare effetti soltanto per la prescrizione di diritti di tal genere insorti successivamente alla sua entrata in vigore e, quindi, derivanti da fattispecie di mancato recepimento verificatesi dopo l'intervento del legislatore del 2011”.
 Perciò i fatti dai quali derivano i loro diritti sono antecedenti alla legge finanziaria 2012 e quindi non soggetti alla prescrizione. In Italia, ha calcolato Consulcesi, associazione che rappresenta e difende i diritti di quasi 30 mila professionisti sanitari, sarebbero ancora 200 mila i camici bianchi in attesa di ricevere i rimborsi per il ritardato recepimento delle norme europee che regolano i compensi che spettano a coloro che frequentano la scuole di specializzazione in ambito sanitario.  Per questo motivo il Presidente della Consulcesi Massimo Tortorella invita tutti i Medici ad informarsi gratuitamente al numero verde 800.122.777  o sul sito www.consulcesi.it e diffondere la notizia a tutti i Colleghi in quanto sono gli ultimi giorni per aderire alle nuove Cause di Rimborso.

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