Il Tribunale di Trieste ha di recente condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed altri Ministeri a restituire un totale di quasi 1 milione di euro per borse di studio non erogate durante le scuole di specializzazione tra il 1982 e il 1991. La somma si va ad aggiungere ai rimborsi milionari già corrisposti ai Medici Associati Consulcesi (circa 150.000.000,00 di euro) per la mancata assegnazione delle borse di studio durante gli anni di specialità, a causa del ritardo nell’adeguamento da parte dello Stato italiano alle direttive europee che prevedono un giusto compenso per questi professionisti (le norme dell’Unione Europea sono: 75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE, in seguito coordinate dalla direttiva 93/16/CEE).
Sempre in questi giorni il Procuratore Generale della Terza Sezione della Suprema Corte di Cassazione ha espresso parere favorevole all’accoglimento di due ricorsi relativi a circa 2.000 medici associati Consulcesi, sempre per la restituzione delle borse di studio. La motivazione di questo parere si richiama alle recenti decisioni della Suprema Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Roma. In particolare la sentenza n. 1850 della Suprema Corte di Cassazione Civile, Sezione Lavoro, dell’8 febbraio 2012 ha stabilito che i diritti dei medici specializzandi non sono prescritti e salva in questo modo tutti i rimborsi loro spettanti. L’art. 4, comma 43, della Legge 12 novembre 2011, n.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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