Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
"tiamo assistendo ad una escalation di violenze, nei confronti dei professionisti sanitari, che non aveva mai toccato, se guardiamo agli ultimi 10 anni, un livello di brutalità e soprattutto di pericolosità così elevato". Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up che conta 34 episodi in 31 giorni e che vista la mancanza di vigilanza notturna "in tutti gli ospedali italiani" chiede l'intervento urgente dell'esercito. "Chiediamo a gran voce che il Ministro degli Interni faccia il punto sulla gravità della situazione, monitorando, se necessario, ospedale per ospedale, per comprendere il livello di sicurezza legato alla presenza degli agenti e all'organizzazione delle aree più delicate, e soprattutto che venga attuato un indispensabile nuovo piano di reclutamento delle forze dell'ordine, aumentando non solo i presidi fissi nei pronto soccorsi, ma soprattutto allargando la presenza temporale giornaliera dei poliziotti.
La sindacalista: "Senza introdurre strumenti nuovi, quali il part time oppure la retribuzione delle ore oltre le ore stabilite (straordinario) e l’utilizzo del lavoro agile in modalità di televisita e di telemedicina non sarà possibile far funzionare
"Siamo grati per l'opportunità di celebrare i nostri 40 anni di impegno e dedizione al servizio della salute pubblica, e guardiamo con fiducia al futuro"
A Roma specialisti ‘a scuola di imaging’: in corso la prima Academy dedicata ai reumatologi italiani per formarli sull’utilizzo e la lettura delle immagini di risonanza magnetica
Obiettivo è ridurre la spesa privata a carico dei cittadini
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Aodi (Amsi): L’82% di costoro lavorano nel pubblico, e tra i reparti dei nostri ospedali, da cui arrivano la maggior parte delle richieste di fuga dal nostro SSN, al primo posto ci sono le aree di emergenza-urgenza
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