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Intramoenia, arriva la mini-riforma. Visite anche negli studi solo se sono in rete con le Asl

Professione Redazione DottNet | 19/05/2012 18:25

Una 'mini-riforma' della libera professione dei medici del servizio pubblico alla fine ci sara'. E a partire dal prossimo anno i cittadini, che sborsano ogni anno piu' di un miliardo di tasca propria per scegliere nel pubblico il proprio medico di fiducia, potranno continuare ad essere seguiti a pagamento (tracciabile) anche negli studi professionali fuori dalle mura degli ospedali. Studi che dovranno pero' essere 'in rete' con le Asl, le quali, con il supporto di una rete telematica, controlleranno prenotazioni e pagamenti e registreranno anche l'impegno orario dei medici e delle visite, in modo da prevenire possibili 'storture'.

Il punto di 'mediazione' tra le spinte 'liberalizzatrici' (del Pdl) e quelle 'rigoriste' del (Pd), tanto auspicato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, si e' infatti alla fine concretizzato in una nuova proroga di cinque mesi al regime transitorio che consente oggi l'attivita' intramoenia anche fuori dalle strutture pubbliche, per approdare pero', entro il 30 novembre, a una nuova normativa che di fatto 'istituzionalizza' l'intramoenia allargata ma introducendo 'paletti' e controlli piu' stringenti. Dopo settimane di approfondimenti e trattative, insomma, governo e capigruppo di 'maggioranza' delle commissioni sanita' in Parlamento hanno trovato un accordo, nuova proroga accompagnata da nuova legge, che dovra' ora essere illustrato anche alle Regioni, ultime destinatarie del provvedimento.

Regioni che in molti casi sono in ritardo, nonostante la 'transizione' duri da quasi dieci anni, nell'adeguare le strutture pubbliche in modo da consentire, al loro interno, anche l'attivita' privata dei medici. Un ritardo, peraltro, che di certo non sarebbe stato possibile colmare negli ultimi sei mesi di proroga concessi con l'ultimo Milleproroghe, che fissava il termine ultimo al 30 giugno. Il decreto con la proroga dovrebbe arrivare gia' nelle prossime settimane, e comunque entro la fine di giugno, contestualmente alla presentazione del nuovo provvedimento, ancora in fase di 'limatura', che prevede appunto la messa in rete degli studi privati, laddove non ci siano spazi adeguati nelle strutture pubbliche, e maggiori controlli a partire dall'obbligo della tracciabilita' dei pagamenti delle parcelle.

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Secondo la bozza del provvedimento, prima di arrivare a dare l'ok agli studi privati si dovra' procedere a un 'censimento' delle strutture pubbliche dedicate gia' esistenti. Solo sulla base di questo 'censimento', per ovviare a eventuali mancanze, le Asl potranno prima, ''ove ne sia adeguatamente dimostratata la necessita' '' autorizzare l'acquisizione di spazi esterni. E in ultima battuta potranno anche attivare il 'prorgamma sperimentale'' per esercitare l'intramoenia, ''in via residuale, presso studi professionali collegati in rete'', nei quali pero' dovranno esercitare solo medici che praticano l'intramoenia (ad oggi secondo la Cgil Medici circa 20mila), e non privati 'puri'. La notizia della nuova proroga riceve subito la bocciatura del sindacato, perche', come spiega il segretario Massimo Cozza, servirebbe invece ''un sistema fattivo di percorsi di rientro nel pubblico costellato da scadenze con incentivazioni e penalizzazioni''.

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