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La crisi metterà a rischio nuovi farmaci. Alla Bracco sessanta esuberi tra gli informatori

Aziende Redazione DottNet | 27/10/2008 18:55

L'attuale crisi finanziaria dei mercati rischia di avere numerose altre vittime, oltre le borse, i broker e i risparmiatori. E' infatti in pericolo la scoperta e produzione di molti nuovi farmaci salva-vita.

A lanciare l'allarme sono oltre 200 esperti, riuniti a Londra in occasione della conferenza internazionale 'Genomica e società: reinventare la vita?'. ''Gli investimenti in ricerca per nuovi farmaci, per cui sono necessari miliardi di dollari, sono seriamente a rischio - ha sottolineato David Wield, direttore del Consiglio di ricerche economiche e sociali (Esrc) - Spendere fondi nelle compagnie biotech è ora visto infatti come un rischio''. La scoperta di nuovi farmaci dipende infatti da ''investimenti di lungo periodo con un alto rischio di insuccesso - ha continuato - Il finanziamento delle compagnie biotech ha raggiunto i 50 miliardi di dollari nel 2007. In generale, queste compagnie hanno realizzato profitti per la prima volta l'anno scorso, per un ammontare di 1 miliardo su entrate di 59 miliardi''.

Secondo Wield, oltre alla ricerca di base svolta dalle compagnie biotech, è a rischio anche lo sviluppo di farmaci da parte di aziende farmaceutiche che sono già in una situazione difficile. ''L'industria farmaceutica - ha concluso - sta attraversando tempi duri: non sembra trovare il modo di velocizzare la scoperta di nuove medicine, e all'incremento di investimenti in ricerca e sviluppo non è corrisposto un aumento del numero di nuovi farmaci. Il risultato è che le grandi compagnie stanno licenziando i loro staff e chiudendo le unità di ricerca''.
Il vicepresidente della Farmindustria Claudio Cavazza condivide la preoccupazione giunta da 200 esperti riuniti a Londra sul rischio che la crisi finanziaria blocchi l'arrivo sul mercato di nuovi farmaci salvavita: il rischio, ha spiegato il presidente della Sigma-Tau, è quello dell'abbandono degli investimenti per i farmaci biotecnologici, oltre una grave crisi occupazionale che potrebbe coinvolgere, spiega, fino al 25% dei dipendenti del settore. A parlare, spiega, Cavazza, sono già le notizie sulle pesanti ristrutturazioni che arrivano dalla casa farmaceutica americana Merck & Co, che ha deciso di tagliare 7.200 posizioni lavorative, pari al 12% della forza lavoro. ''Uno dei vantaggi di questa economia virtuale che ora sta crollando - ha spiegato Cavazza - è quella che c'erano a disposizione capitali per potere investire nei farmaci biotech. Ora rischiano i farmaci innovativi come i biotecnologici quotati in borsa, gli spin-off per la formazione di nuove società con piccoli gruppi quotati in borsa e per le cure di base, dove le aziende hanno sempre più difficoltà a reperire capitali''. Ed è allarme anche alla Bracco dove ci saranno una sessantina di esuberi in particolare tra gli informatori, categoria più a rischio.

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