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Novartis e Roche accusate d’intesa anticoncorrenziale. Le due aziende smentiscono

Aziende Redazione DottNet | 15/02/2013 19:59

"Novartis sta collaborando a pieno con l'Autorità, nella quale ripone la massima fiducia, e ribadisce che il proprio operato è costantemente ispirato a principi di trasparenza e correttezza". Lo precisa l'azienda in una nota, dopo le notizie sull'istruttoria avviata dall'Antitrust per verificare se, insieme alla Roche, abbia messo in atto 'comportamenti restrittivi della concorrenza' nella vendita di farmaci per la cura di patologie oftalmiche.

Novartis ribadisce quanto presente nel proprio rapporto di gestione 2012: "L'azienda detiene il 33,3% delle azioni al portatore, che rappresentano il 6,4% del capitale totale di Roche, il che non permette alcuna influenza sulle strategie del gruppo Roche che è gestito, amministrato ed opera in maniera totalmente indipendente". Uno dei farmaci per cui è stata avviata l'istruttoria è il lucentis a base di ranibizumab (prodotto da Novartis ndr), un anticorpo monoclonale sviluppato per l'utilizzo intravitreale "ed è caratterizzato - continua la nota - da un buon profilo di tollerabilità. E' autorizzato in oltre 100 Paesi per il trattamento della degenerazione maculare neovascolare legata all'età. Il profilo di sicurezza è stato confermato in un programma di sviluppo clinico su 10mila pazienti". ''Nessuna intesa anticoncorrenziale con Novartis'', afferma a sua volta in una nota la Roche che conferma l'apertura di un procedimento nei propri confronti, da parte dell'Autorita' Garante per la Concorrenza e del Mercato (AGCM).  ''L'AGCM - si legge nella nota - ha aperto la procedura in merito ai farmaci Avastin e Lucentis. Genentech, azienda che dal 2009 e' interamente di proprieta' del Gruppo Roche, ha scoperto sia Avastin sia Lucentis e detiene i brevetti di entrambi questi farmaci''.

''Lucentis e Avastin - precisa la nota del gruppo - sono due farmaci differenti, contenenti principi attivi diversi. Sono stati sviluppati per finalita' terapeutiche distinte e possono avere profili di sicurezza difformi nell'utilizzo intraoculare.  Avastin e' approvato per il trattamento endovenoso di pazienti con alcune forme di tumore e non e' prodotto ne' autorizzato dalle Autorita' Sanitarie per l'utilizzo oftalmologico. Roche non promuove l'uso off-label di Avastin. La promozione 'off label' e' vietata dalla legge nella maggior parte degli Stati, inclusa l'Italia''.  ''Le Autorita' Sanitarie - ricorda la Roche - subordinano la registrazione dei nuovi farmaci e delle nuove indicazioni alla conduzione di specifici studi clinici e attualmente Roche non ha pianificato lo sviluppo clinico per l'uso intraoculare di Avastin in quanto esiste gia' un differente farmaco approvato dalle Autorita' Sanitarie per il trattamento delle patologie oculari, che risponde a un bisogno medico precedentemente insoddisfatto. Novartis ha ricevuto i diritti esclusivi di sviluppo e commercializzazione di Lucentis al di fuori degli USA, grazie a un accordo con Genentech nel 2003 e prima che quest'ultima diventasse proprieta' totale del Gruppo Roche''.  ''Roche SpA - conclude la nota - sta cooperando attivamente con le Autorita' Italiane e auspica, nell'interesse dei pazienti, dei medici e di tutti gli operatori sanitari, che sull'intera vicenda sia fatta completa chiarezza.

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