“Il medico di base non è uno scribacchino”: lo slogan coniato dallo Snami in occasione del lancio del progetto Zeus è un atto d’accusa contro i camici bianchi ospedalieri e ambulatoriali del servizio pubblico che, denuncia il Sindacato autonomo, richiedono l’intervento del medico curante per “eseguire ulteriori indagini diagnostiche in risposta ai quesiti del medico di medicina generale”.
Per Angelo Testa, responsabile dello Snami, l’ospedaliero deve prescriverle direttamente sul proprio ricettario senza alcun intervento del medico curante. Eppure, quasi sempre, tale norma di legge non viene rispettata”. Il Sindacato Autonomo lancia così il progetto Zeus con lo scopo di indurre lo specialista ad un cambiamento nel modo di rapportarsi nei confronti dei pazienti e dei medici di medicina generale. Domenico Salvago, addetto stampa nazionale ed ideatore del progetto dice: “Se ci fosse il rispetto delle regole in termini di prescrizione si eviterebbero, a costo zero, inutili disagi al paziente, costretto spesso ad estenuanti file nella sala d'aspetto del proprio medico di famiglia, ed un cattivo impiego del tempo del medico di Medicina Generale costretto a compilare ricette non di sua competenza. Per ottenere questo obiettivo è necessaria la collaborazione dello specialista pubblico, che non deve più delegare al Mmg l’atto prescrittivo che gli compete, ma deve provvedervi personalmente secondo le norme in essere, al momento quasi totalmente disattese”. “Ogni operatore sanitario – incalza l’esponente dello Snami - deve svolgere il proprio ruolo e non mi risulta sia contemplata la figura medica di chi non svolge alcuni compiti di propria competenza demandandoli irrispettosamente ad altro medico, assegnandogli di fatto il ruolo di scrivano al proprio servizio”.
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Fonte: Snami
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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