Ne avevamo parlato nel convegno Toghe in corsia organizzato da Merqurio a Roma sulla malasanità e anche Amami adesso conferma che "La legge Balduzzi non risolve i problemi della responsabiità professionale", a Firenze nell'ambito del Congresso nazionale dei ginecologi (Ageo).
“Molti professionisti – si legge in una nota - pensavano che la norma li esentasse da responsabilità penale quando avessero rispettato le linee guida o le buone pratiche mediche, perché sembrava che il legislatore avesse previsto che quando il medico rispetta le linee guida, la sua colpa è qualificabile lieve e, quindi, sia esente da responsabilità penale”. “E invece per la legge – precisa il comunicato Amami - , come spiegano due sentenze della Cassazione (una di pochi giorni fa), la colpa lieve è problema da porsi soltanto in riferimento all'imperizia, restando immutata la responsabilità penale quando si tratta di prudenza e diligenza, essendo irrilevanti sotto questi profili le linee guida.In sintesi, il sanitario, nonostante la Legge Balduzzi, risponde penalmente come prima per negligenza e imprudenza; per l'imperizia risponde, come prima, per colpa grave, nell'ipotesi in cui il caso sia di particolare complessità, e per colpa in tutti gli altri casi non particolarmente complessi. Ma – e questa è la novità – con una sola eccezione: che sia incorso in colpa lieve, cioè in una blanda leggerezza, da accertare caso per caso, durante il compimento dell'atto medico scelto ed eseguito secondo le linee guida”.
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Fonte: Interna, Amami
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