A pochi giorni dall’invio della circolare della Sisac (clicca qui per scaricare il testo) che prevede una radicale e penalizzante modifica delle relazioni sindacali e, in concreto, del meccanismo delle sostituzioni per i medici di famiglia, Salvo Calì (nella foto), segretario nazionale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi), contesta duramente la decisione della controparte pubblica, con il fattivo sostegno delle Regioni e censura «coloro che, con grande faccia tosta, si ergono adesso a paladini dei diritti sindacali e che, invece, sono i primi responsabili di questo attacco», cioè il sindacato maggioritario della medicina di famiglia, la Fimmg, causa principale di questa situazione:
«I “furbetti” delle sostituzioni sindacali con i loro “abusi” – sottolinea Calì - stanno permettendo alle Regioni e, quindi, alla Sisac di demolire le relazioni sindacali della medicina convenzionata e negare, così, i diritti dei medici di famiglia. I fatti si leggono con chiarezza in un’ordinanza del Tribunale di Roma (clicca qui per leggere l'ordinanza completa) che ha respinto un ricorso della Fimmg contro la Ausl RM-D che aveva contestato le troppe ore di sostituzione sindacale richieste addirittura dal segretario nazionale, dott. Giacomo Milillo, in relazione ai suo assistiti”. In sintesi, secondo il Tribunale, sarebbero stati richiesti rimborsi in relazione alle ore di sostituzione assegnate dalla organizzazione sindacale e non in relazione alle ore di sostituzione in effetti prestate dal sostituto. «Un “abuso”? Per l’Asl sì e per il Tribunale, pure. Ordinanza che, oltretutto, stranamente, non è stata impugnata dal diretto interessato». Per lo Smi questa vicenda aumenta la sfiducia rispetto ai “camici bianchi”, indebolendo così ulteriormente la categoria: «In un clima di grave diffidenza nei confronti dei medici, ma anche dei sindacati (e del sistema ordinistico) – aggiunge il segretario nazionale dello Smi nella sua nota - qualcuno ha pensato bene di scrivere un’ulteriore pagina di malcostume, tipica di una “casta” lontana dalla realtà e incapace di dare esempi virtuosi.
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Fonte: Smi
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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