Boehringer Ingelheim ha chiuso il 2012 con una crescita del 7,5% del fatturato in Italia che raggiunge i 499 milioni di euro. Anche il 2013 dovrebbe essere positivo, "in linea con le nostre aspettative". Ad annunciare i dati e le prospettive future della casa farmaceutica è il presidente della controllata italiana del gruppo tedesco, Enrique Manzoni (nella foto)
L'incremento del fatturato in Italia è stato trainato soprattutto dalla buona performance di Bidachem, il sito di Fornovo San Giovanni (Bergamo), che da 30 anni produce principi attivi per il gruppo. Qui Boehringer Ingelheim ha investito in tre anni oltre 80 milioni di euro dal quale oggi esporta il 95% del fatturato. Il presidente di Boehringer Italia punta invece il dito contro ''i continui ritardi nell'introduzione di farmaci innovativi in Italia'' e spiega che ''mediamente, nel caso di un prodotto costato ingenti investimenti, il lancio negli altri Paesi avviene 13 mesi prima che da noi''. A livello globale Boehringer Ingelheim chiude il 2012 con un incremento dell'11,5% del fatturato, rispetto al 2011, a circa 14,7 miliardi di euro. In calo invece l'utile operativo (-18,4%) a 1,85 miliardi e l'utile netto (-16,2%) a 1,24 miliardi. Per il 2013 il gruppo tedesco prevede un'ulteriore crescita del fatturato intorno al 5%. Soddisfatto per il risultato del 2012 il presidente del cda, Andreas Barner, spiega che la flessione dell'utile operativo va attribuita agli ''effetti di eventi non ricorrenti, come i consistenti investimenti in ricerca e sviluppo a garanzia del futuro dell'azienda'', pari a 2,8 miliardi (+11%).
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Fonte: Boehringer Ingelheim
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