Con un emendamento al Decreto legge sugli enti locali, approvato al Senato, è stato posticipato a fine 2012 la data entro cui gli ospedali e le aziende sanitarie sono obbligate a mettere a disposizione, all'interno delle loro strutture, spazi adeguati da destinare all'attività intramoenia dei medici.
Lo ha reso noto Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul SSN, spiegando che questo obbligo era previsto dalla legge 120 del 2007, approvata lo scorso anno all'unanimità da maggioranza e opposizione. ''Con un semplice emendamento la maggioranza ha sconfessato se stessa per dare un messaggio chiaro: non ci sarà da parte di questo Governo nessun controllo e nessuna verifica sull'attività libero professionale dei medici, quindi vale la regola del 'liberi tutti', e che i pazienti si arrangino e paghino se necessario, in nero!''. L'auspicio di Marino è che l'emendamento sia ridiscusso ed eliminato alla Camera e che la maggioranza comprenda che ''in sanità la parola d'ordine non può essere 'rimandare' ma piuttosto obbligare tutti al rispetto di regole che sono state ampiamente condivise non solo dalla politica ma anche dalla classe medica''. Quella legge, continua Marino, ''è stato il frutto di un lungo lavoro di analisi e di condivisione non solo politica ma anche con i medici. Tutti, alla luce dei dati disastrosi sulle liste d'attesa e del tasso di evasione fiscale registrata dalla Guardia di Finanza fuori dagli studi medici, hanno concordato che fosse necessario rimettere le cose in ordine.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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