Tutti in campo contro la decisione dell’Inps di sospendere le visite fiscali d’ufficio per il settore privato. Ieri c’è stato il presidio delle organizzazioni sindacali più rappresentative dei medici di controllo sotto la sede della Direzione generale dell’Istituto:
Circa 300 medici di controllo, in rappresentanza dei 1.300 medici fiscali italiani, hanno partecipato ieri mattina al presidio organizzato da Fimmg, Nidil Cgil, Uil Fpl e Sinmedico davanti alla sede Inps di Roma per chiedere all'Istituto di sospendere il provvedimento che blocca le visite d'ufficio. Le visite d'ufficio impegnavano l'INPS per una spesa di circa 50 milioni di euro.
Una delegazione sindacale è stata ricevuta dai vertici dell’Inps. E’ stato un incontro interlocutorio – spiega il coordinatore nazionale del settore Inps della Fimmg, Alfredo Petrone – da parte dell’Istituto c’è l’intenzione di revocare il provvedimento rimodulando in termini quantitativi il servizio delle visite fiscali d’ufficio. Anche se non ne conosciamo ancora i termini, è evidente l'intenzione di ridurre in modo significativo il numero delle visite d'ufficio rispetto al passato. La prossima settimana – conclude Petrone – saremo ricevuti nuovamente: per ottenere nuove informazioni e discutere nel dettaglio il nuovo provvedimento”. “Il presidio è stato indetto per chiedere con forza all’Inps di sospendere immediatamente il provvedimento e di essere ricevuti - dichiarano i sindacati – siamo contrari alla decisione presa dall’istituto senza preavviso e all’atteggiamento dell’Inps che ancora non risponde alla nostra richiesta di incontro” Le delegazioni sindacali hanno già da tempo chiesto un incontro all’Inps per discutere il merito della scelta operata dall’istituto che mette a repentaglio centinaia di incarichi professionali. Contro il provvedimento scende in campo anche la Fnomceo che si è unita alle confederazioni per cercare di risolvere “la drammatica situazione venutasi a creare a seguito della sospensione delle visite fiscali d’ufficio per il settore privato”. “Il provvedimento dell’Inps – hanno commentato i rappresentanti della FnomCeo - determina una insostenibile riduzione del lavoro dei medici fiscali, retribuiti con un contratto atipico a prestazione, ma vincolati da gravose incompatibilità che rendono impossibile lo svolgimento di altre significative attività anche libero professionali”.
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Fonte: sindacati, fnomceo
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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